«Basta subire le prepotenze dei ciclisti, non rispettano il codice della strada e se osi riprenderli ti mandano a quel paese»
Un lettore scrive a 7giorni: «Sono degli incoscienti, maleducati e irrispettosi della libertà degli altri utenti della strada: passano col rosso, non danno le precedenze e soprattutto pedalano in gruppo occupando tutta la careggiata. Le forze dell’ordine non li sanzionano mai»

28 ottobre 2017
Gentile Direttore le scrivo perché ogni sabato mattina percorrendo la vecchia Paullese con la mia autovettura mi capita di incrociare un gruppo numeroso di ciclisti che praticano ciclismo su strada all’altezza di Peschiera Borromeo: qualche volta al semaforo di Piazza Lombardi e altre volte nei pressi di Mirazzano. Sono pericolosi e indisciplinati, non rispettano i semafori rossi, non danno la precedenza se dovuta e soprattutto camminando in file parallele in completo sfregio del Codice della Strada. Occupano pericolosamente tutta la careggiata. Mi è capitato di chieder loro il rispetto delle regole, il rispetto del semaforo rosso: sono stato ricoperto di insulti e parolacce. Adesso, sono stufo di questa storia, prosegue da parecchio tempo e sembra proprio che le forze dell’ordine non abbiano intenzione di fare rispettare il CdS anche quando capita che li vedano mentre infrangono tutte le più palesi regole. Io dico basta a queste prepotenze. Chiedo a lei Direttore e alla redazione di 7giorni di sensibilizzare le Istituzioni affinché impongano il rispetto del Cds anche ai ciclisti, non ne sono esenti. In allegato vi trasmetto le foto che sono state scattate sabato 28 ottobre in via 2 Giugno a Peschiera Borromeo.
Lettera Firmata
Lettera Firmata
28 ottobre 2017
epicuro :
Ma da quando al potere sono andati i pseudosinistrati, prima arancioni, poi renziani, hanno trovato la formula per risolvere tutti i problemi di mobilità, ovvero, la bicicletta. Invece di preoccuparsi di costruire metropolitane e/o allargare strade per renderle più scorrevoli e sicure, vogliono convincere tutti a salire sulla bicicletta con la motivazione ecoutopista che sono ecologiche, costano solo la fatica di pedalare. Peccato che le piste ciclabili, che oramai spuntano come funghi, costano e anche tanto, troppo, vien da pensare che dietro ci sia un certo magheggio. Però non tutti possono andare in bici, anzi ben pochi, giovani e forti.... finchè non sono morti per il solleone estivo o le broncopolmoniti invernali. Mi chiedo che attività svolgano certi ciclisti, visto che imperversano anche nei giorni feriali e non solo sulle strade secondarie, se ne incontrano anche parecchi nei tratti dove non ci dovrebbero proprio esserci, come il percorso tra la galleria di Pantigliate e lo sbocco sulla tangenziale, dei veri temerari. | domenica 29 ottobre 2017 12:00 Rispondi