Il video laboratorio ai tempi del Covid 19: «Una Distr-Azione costruttiva che ha messo in moto passioni e desideri».

Peschiera, un successo inaspettato per l’inziativa del laboratorio di scrittura condotto da Benedetta Murachelli e da quello di Teatro, condotto da Simonetta Favari

Bendetta Murachelli in una performance social

Bendetta Murachelli in una performance social Laboratorio di scrittura - Auser - condotto da Benedetta Murachelli

Anno 2020, mese di marzo.Scopriamo la gravità di un nemico invisibile. Sta colpendo l'Italia e ci sta mettendo in ginocchio. Siamo preoccupati, sconcertati, addolorati.C'è la conta dei morti. C'è impotenza, rabbia, incredulità. Siamo indifesi. Sotto il macigno del Corona Virus. A Peschiera Borromeo, il Laboratorio di scrittura - Auser - condotto da Benedetta Murachelli e quello di Teatro, condotto da me, ha dovuto chiudere gli incontri, lasciandoci costernati e più soli.Allora ci siamo chiesti che si fa. Abbiamo una chat aperta su WhatsApp, utilizziamola! È così che è partita la nostra iniziativa, dal bisogno di non sentirci isolati e abbandonati ad un destino completamente sconosciuto. Ho preso l'impegno, il 16 marzo scorso, di guidare un video-laboratorio per cavalcare, in modo costruttivo, l'onda anomala della paura e delle incertezze, chiamata covid 19. Gli incontri sono quotidiani. Il compito è quello, rispettando orari e turni per non intasare la rete, di inviare, tra le 17 e le 20, dei video che svolgano, in una manciata di minuti (non più di 2 a testa) un tema che, di giorno in giorno, io assegno.  Scopro,  anzitutto,  che ad aderire a questo progetto, per motivi diversi, sono solo le donne. In sedici per l'esattezza, con la sottoscritta. Di età compresa tra i 45 e gli 86 anni. Inizia un'avventura quasi incredibile. Anzitutto l'adrenalina in ognuna di noi, chiamate a preparare un testo, una traccia, una piccola sceneggiatura, fatta di racconti, ma anche di poesia. Il tema è una parola,  da declinare nelle infinite possibilità di messa in scena: filo, telefono, stato, uovo, paura, cartolina e così via. Ognuna di noi ha carta bianca. Può raccontare, quella parola,  utilizzando scritti di autori noti, oppure di propria "penna". E,  con il video, c'è anche da curare un certo  aspetto estetico! Mi invento temi che invitino a ballare, a cantare, a cucinare o a vestirsi da uomo. Scopriamo, ogni giorno, qualcosa in più di noi stesse e delle nostre compagne di gioco. Gioco sì. È così che mi piace definirlo. Scambiandoci le nostre ombre, le nostre luci, le nostre debolezze. E la somma di questi scambi, ci ha reso più forti, meno vulnerabili, meno timide,  insomma, ci ha cambiate. In meglio.  Una Distr-Azione costruttiva che ha messo in moto passioni e desideri. Il 16 maggio ho concluso la mia conduzione, per modificare il gioco. Adesso le carte si mescolano e si cambia giro. A turni di due giorni la settimana, ci sarà uno scambio di conduzione. Adesso tocca ad ognuna del gruppo a condurre, ad avere carta bianca su cosa inventare, quale tema assegnare, quale stimoli sollecitare. E la ruota gira. Fino a coinvolgere tutte, nella guida. Perché questo gioco, come la vita, ci insegna a prendere delle responsabilità,  a dare un senso alle nostre scelte,  a misurarci con gli altri, a rispettarci ed essere compartecipi del bene comune. Voglio ringraziare tutte le meravigliose donne che, insieme a me, hanno animato il "gioco". E la vita continua!                 
Simonetta Favari