Peschiera, pioppi di via Galvani, l’appello del dr. Pria al vicesindaco Righini: «Ma cosa stiamo facendo? Sospendete gli abbattimenti»

Dopo il deposito delle ultime perizie, secondo l’agronomo ed articolista di 7giorni la questione si può risolvere salomonicamente col monitoraggio annuale delle piante. Leggi la lettera con l'appello.

Mario Pria, dr. in Scienze e tecnologie agrarie e cittadino di Peschiera Borromeo

Mario Pria, dr. in Scienze e tecnologie agrarie e cittadino di Peschiera Borromeo

In merito alla nota vicenda riguardante gli alberi di via Galvani, vorrei di nuovo esprimermi a favore della loro conservazione, come ho già fatto all’inizio della questione e già in alcuni articoli scritti su questo giornale anni fa. In questi mesi abbiamo assistito ad un ampio dibattito scaturito un po’ dalle proteste di molti cittadini, un po’anche dalla conseguente apertura e disponibilità - bisogna darne atto - del Comune di Peschiera Borromeo. Le risultanze di perizie e controperizie sembrano sollevare molti dubbi sulla bontà delle decisioni assunte dal comune stesso. Personalmente, da dottore in agraria, per quanto possa contare la mia opinione, ma specialmente da amante degli alberi, non posso che schierarmi con l’esimio dr. Zanzi: mi fido di lui, della sua lunghissima esperienza e delle risultanze del suo lavoro. In particolare vorrei far riflettere tutti, al di là degli aspetti tecnici riguardanti le rilevazioni,  sulle osservazioni di tipo economico/ecologico che riporto dalla sua relazione: 

-Riduzione degli inquinanti atmosferici pm 2,5, 101,5 kg /anno. (Un quintale di polveri in meno nell’aria!)                                             
-Carbonio stoccato all’interno del legno: 155.100 kg/anno                                                     
-Sequestro di carbonio:  5490 kg /anno (vuol dire più di 5 tonnellate in meno di Co2 nell’atmosfera!)                                  
-Produzione di Ossigeno: 14640 kg/anno ( a disposizione in più per i nostri polmoni)                                                
-Acque meteoriche trattenute: 168,9 metri cubi /anno.                          
- Il beneficio economico legato al valore strutturale degli alberi è di euro 598.403,00       
                
Solo questi dati dovrebbero farci fermare e domandarci: “Ma cosa stiamo facendo?” 
Vorrei ricordare inoltre come le tecniche strumentali siano soltanto un tentativo, elaborato dall’uomo, di avvicinarsi all’imitazione di eventi naturali, quindi siano e debbano essere in costante evoluzione. L’interpretazione dei risultati non può prescindere dalla valutazione di tutti quei fattori imponderabili che discostano un dato freddamente tecnico dalla realtà. È per questo che le relazioni possono avere risultati e conclusioni a volte diverse, bastando l’applicazione di un dato, di una forza, di un’altezza, di un diametro diverso per far giungere a conclusioni differenti. Sta dunque all’uomo giudicare con saggezza. Non siamo macchine, o robot, e dobbiamo tenere conto di molteplici fattori. La determinazione delle sei signore promotrici della difesa degli alberi, che a loro spese, controcorrente, sono scese in loro protezione, è stata encomiabile, commovente ed ammirevole. Io credo che un amministratore debba tener conto anche di ciò. E mi rivolgo non solo al funzionario pubblico, ma specialmente all’uomo e all’amico Marco Righini, che so essere persona capace, intelligente, ragionevole, cauta e giudiziosa. Sospendete la decisione riguardante gli abbattimenti, ve lo chiedo anch’io in modo accorato, per quanto, ripeto, possa contare il mio parere. La questione si può risolvere in modo salomonico, senza litigare, ad esempio sottoponendo a monitoraggio annuale le piante, a potature mirate, e adottando una sopraelevata per la ciclabile. Mi sembrerebbe una decisione di buon senso, tutto qui, e non me ne vogliate. Con immutata stima  
Mario Pria