Peschiera, Silvio Chiapella ex assessore all’urbanistica scrive una lettera aperta destinata ai residenti del PII di Bellaria

«Non è sufficiente piantare un albero della legalità, per giustificare la paura e l’incapacità di relazionarsi con i portatori di interesse, siano essi cittadini o operatori»

Silvio Chiapella

Silvio Chiapella

Il programma di intervento edilizio, realizzato a Bellaria, che tante polemiche e discussioni ha generato, anche attraverso il coinvolgimento di diverse istituzioni (Tar , Consiglio di Stato, ATS, Commissione territoriale regionale, ARPA, Città metropolitana), ha avuto un’accelerazione nel 2019 per quanto riguarda i pareri   espressi dagli enti competenti. Riassumendo brevemente ciò che è successo, occorre andare indietro a quando il piano di lottizzazione è stato adottato. Il Piano integrato di intervento prevedeva un parco di circa 17.000 metri quadri, un edificio scolastico ed una piazza, a fronte di una volumetria concessa di circa 124.000 metri cubi. Gli oneri urbanistici aggiuntivi relativi alla costruzione del parco e della scuola ammontano a 2,7 milioni di euro; la volumetria realizzata ad oggi è di circa 80.000 metri cubi, quindi con un residuo di 44.000 metri cubi circa. Per la realizzazione della Piazza c’è il parere favorevole da parte dell’ATS; la commissione territoriale regionale non ritiene vi siano aspetti ostativi; limitatamente ai perossidi, l’autorizzazione integrata ambientale (AIA), rilasciata dalla Città Metropolitana all’azienda Mapei, certifica che non vi sono esplosivi; l’ Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (ERIR) del Comune di Peschiera richiesto dalla Giunta Zambon, è simile a quello del Comune di Mediglia e conferma che non vi sono rischi per i cittadini. Ebbene cosa fa il sindaco Molinari? Nulla assolutamente nulla. Il sindaco Molinari ha anche la delega all’urbanistica quindi sarebbe titolata ad agire, ma dopo quasi quattro anni  dal suo insediamento, lascia deliberatamente incancrenire questa situazione, determinando ed accentuando non solo i disagi dei residenti, ma privando il comune di una scuola, un parco, oltre che al completamento della  piazza. Inoltre nelle casse comunali mancano anche gli introiti Imu relativi al secondo lotto da realizzare perché, essendo area edificabile produce risorse che devono essere incassate. Chiediamo al Sindaco di agire velocemente, riconoscendo che il piano integrato di Bellaria, ha tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie affinche si chiuda una querelle che da troppo tempo è stata utilizzata strumentalmente, senza nessun motivo, e dove le conseguenze devastanti  di questo immobilismo, lo stanno subendo i cittadini e le aziende che hanno investito in questa operazione e di cui alcune sono fallite. Invitiamo i residenti di quel comparto a far sentire la propria voce in quanto non ci sono motivi per rinviare oltre la sistemazione di quel “quartiere” con tutte le opere previste. Purtroppo spiace segnalarlo, ma siamo in presenza di una Giunta, e di un Sindaco, che da un punto di vista del governo della città, non si assumono le responsabilità che il loro ruolo imporrebbe. Ahimè non solo su questa vicenda ma anche su molte altre. La legalità amministrativa, l’onestà nel governare, passa anche e soprattutto attraverso la capacità di affrontare i problemi e dare soluzioni, non è sufficiente piantare un albero della legalità, per giustificare la paura e l’incapacità di relazionarsi con  i portatori di interesse, siano essi cittadini o operatori. Ricordo inoltre, che a dicembre 2019, è arrivata una richiesta danni di  30 milioni di euro da parte dell’Immobiliare Borromeo, nei confronti del nostro comune, perché l'azienda che ha rilevato l'operazione dal fondo Istituzionale non ha ricevuto risposte sulla possibilità di edificare il lotto 2, propedeutico alla realizzazione del parco e della scuola. Sindaco Molinari, si muova! Ogni tanto decida, i cittadini di Peschiera le pagano lo stipendio soprattutto per questo.
P.S. Naturalmente attendo con ansia che dopo la pubblicazione di questa lettera,  qualche funzionario o dipendente comunale mi telefoni oppure mi citofoni, oggi va di moda così, magari per dirmi di non criticare l’operato del Sindaco; vedremo.
Silvio Chiapella.