Mariela Castro, figlia del dittatore Raul e nipote di Fidel è nel nostro paese per prenderci in giro, il movimento Las Guerreras annuncia proteste

La deputata comunista è in Italia a parlare di politiche per la famiglia, diritti lgbt, sovranità alimentare. Intanto a decine di migliaia fuggono da Cuba e aumentano i prigionieri politici. Pellegrino (FdI): «I diritti civili non possono precedere i diritti umani»

orum Democrazia e diritti umani per Cuba conclusosi pochi giorni fa a Roma

orum Democrazia e diritti umani per Cuba conclusosi pochi giorni fa a Roma Foto dal sito di Las Guerreras

Non ci sono diritti civili senza diritti umani

L'arrivo in Italia di Mariela Castro, figlia del dittatore Raúl Castro, assume dei contorni paradossali. La Castro sta ancora una volta promuovendo il sistema politico unipartitico in vigore ad Avana, che va a discapito della libertà di espressione e che ha portato all'arresto di almeno 1.077 prigionieri politici. Inoltre, Mariela Castro viene da un paese in cui milioni di famiglie sono state distrutte dall'esodo biblico e dalla repressione politica. Pensare che sia invitata a tenere la sua propaganda in luoghi importanti di democrazia e partecipazione, la dice lunga sulla deriva che gli esponenti di una certa sinistra che occupano prestigiosi incarichi, hanno  imboccato, ergendosi a sponsor della dittatura. Per quanto riguarda i diritti della comunità LGBTQ+, Mariela Castro non è certo una rappresentante degna di fiducia. Suo padre, suo zio Fidel Castro e Che Guevara negli anni '60 hanno creato delle UMAP (Unità militari di supporto alla produzione), campi di concentramento in cui venivano imprigionati gli omosessuali e condannati a lavori forzati. Venire in Italia per parlare dei diritti della comunità LGBTQ+ è dunque un comportamento vergognoso, e la cosa più incredibile che sono proprio quelli che si strappano le vesti e si indignano a comando per ogni provvedimento che non piace in nome della democrazia e del pluralismo che ospitano la deputata comunista. Se si vuole parlare di diritti e di false narrazioni contemporanee (o meglio, enormi fake news), allora è necessario guardare a quello che succede oggi a Cuba. Su quest'isola, infatti, non esiste una sovranità alimentare, ma solo prodotti importati da altri paesi: riso dalla Guyana, pasta dalla Turchia, sardine venezuelane, cereali dal Portogallo e lo zucchero - un tempo prodotto tipico all'Avana - dal Brasile. Tutti questi alimenti vengono distribuiti ai cubani poverissimi grazie alla "libreta", una tessera annonaria che il padre di Mariela, Raúl, aveva promesso di eliminare circa dieci anni fa. «La parlamentare cubana Mariela Castro, già presidente del CENESEX (Centro Nazionale Cubano di Educazione Sessuale) è in Italia fino al 25 febbraio per farsi promotrice di un'iniziativa patrocinata dalla ambasciata cubana a Roma in collaborazione con ANPI, Arci culture solidale Liguria e Arcigay, al fine di sensibilizzare la popolazione sulla questione di genere mettendo a confronto l’Italia con Cuba. Noi del movimento Las Guerreras e i cubani liberi dell’opposizione  troviamo piuttosto singolare che la figlia di un regime dittatoriale venga in un paese europeo a parlare di diritti e ideologie libertarie quando nella sua patria d’origine è stato varato da poco il nuovo codice della famiglia approvando così un mezzo di repressione verso tutte le madri che vogliono contestare la patria potestà dei propri figli a appartenendo ha pensieri politici differenti da quello imposto. Per questo spinte anche dalla rinnovata fiducia nella possibilità di liberazione del Popolo cubano conseguita dopo il conclamato successo del primo Forum Democrazia e diritti umani per Cuba conclusosi pochi giorni fa a Roma, il nostro movimento intende attuare una serie di manifestazioni contro la presenza di Mariela Castro in tutte le piazze d’Italia in cui essa andrà a propagandare le sue false dottrine politiche prive di democrazia ma assolutamente riconducibili ai pilastri delle dittature dell'America Latina. Scenderemo in piazza dal 15 febbraio a Milano fino alla data conclusiva del 24 e 25 febbraio a Catanzaro e Cosenza aspettandoci di ritrovare un pubblico che come noi vuole lottare affinché i principali diritti umani siano garantiti per tutti e soprattutto per il popolo cubano che ne è stato privato per troppo tempo», spiegano gli attivisti del movimento Las Guerreras e i cubani liberi dell’opposizione .
«L’arrivo in Italia di Mariela Castro, figlia del dittatore Raul e nipote di Fidel, per rilanciare l’agenda gender, è un goffo tentativo per nascondere a livello internazionale le violazioni dei diritti umani a Cuba. Recentemente, infatti, è stato approvato a Cuba il nuovo Codice di Famiglia, che rappresenta una mossa disperata, da parte del regime comunista, di nascondere le violazioni delle libertà e le violenze sulla popolazione perpetrate dal regime castrista», dichiara Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia. Mentre alcune delle figure più importanti della resistenza cubana, come José Daniel Ferrer, Félix Navarro, Luis Manuel Otero Alcántara e Maykel Osorbo, sono detenuti in carcere dall'11 luglio 2021, insieme ad altri 1.100 prigionieri politici, Mariela Castro, la figlia prediletta di Raúl Castro, con una grande faccia tosta è in tour  promozionale in Italia. La sua visita è stata accolta con onore da varie istituzioni per diffondere la narrativa della dittatura cubana su famiglia, questioni di genere e diritti umani. Si tratta di una proporzione molto alta di prigionieri politici, come se in Italia ne avessimo circa 7mila. Le cifre riguardanti la popolazione cubana parlano di un esodo senza precedenti: solo nel 2022 sono stati 325mila i cubani che hanno lasciato il loro paese, mentre le nascite sono ben al di sotto del record storico, 95mila in tutto. A fronte di questo drammatico scenario, la deputata comunista Castro Espín si è recata in Italia, su invito dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (ANAIC). A Milano ha parlato di "diritti familiari e questioni di genere" e a Genova ha partecipato a un evento organizzato da ANPI, ARCI e Arcigay sui temi dei diritti umani e dell'embargo statunitense. Tuttavia, le sue apparizioni sono state spostate all'ultimo minuto a causa della presenza di alcuni ex-residenti cubani che si erano presentati per rivolgerle delle domande scomode. Venerdì scorso Mariela Castro, è stata ricevuta con grandi onori nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale dell'Università di Torino, dove ha presentato il nuovo Codice della Famiglia del regime castrista. L'evento è stato patrocinato non solo dall'Università di Torino, ma anche dal Comitato Unico di Garanzia dell'Università di Torino, dal Consiglio Regionale del Piemonte, dal Comune di Torino e dalla Città Metropolitana. In seguito alla visita a Torino, Mariela Castro oggo 20 febbraio è a Firenze, sarà a Roma il 21 febbraio, a Pescara il 22 febbraio e infine a Catanzaro e Reggio Calabria il 24 e 25 febbraio. Nel frattempo, il governo regionale della Calabria ha stretto un accordo con il regime castrista per portare 500 medici dell'Avana, che riceveranno solamente tra il 9 e il 15 per cento del compenso, mentre il resto verrà pagato dai contribuenti italiani e calabresi direttamente nelle casse della dittatura. «Il Codice, che legalizza la maternità surrogata – continua Pellegrino espoente di Fratelli d’Italia -, il matrimonio ugualitario e l’adozione per singoli e coppie omogenitoriali, ha aperto le porte all’ideologia gender nell’isola caraibica. Tuttavia, i diritti civili non possono precedere i diritti umani. Prima di tutto, uno Stato dovrebbe garantire i diritti dell’essere umano, e se non lo fa, non possiamo dire che rispetti anche i diritti civili di un omosessuale, lesbica o di qualsiasi altra condizione.  Mariela Castro, vorrebbe insegnare con grande ipocrisia all’Italia ciò che Cuba non ha mai avuto: la libertà di espressione, di manifestazione, il diritto politico di votare ed essere votato, il diritto ad opporsi ad un regime spietato e sanguinario. Saremmo, infine, curiosi di sapere con quali soldi questo tour viene finanziato, visto che il Governo Cubano in questi giorni ha ufficializzato con risoluzione ministeriale che non pagherà tutte le pendenze per fornitori cubani e stranieri nel settore del turismo a far data dal 30 novembre 2022. Insomma, lo Stato cubano è in default, ma la Deputata Mariela Castro trova i soldi per fare un viaggio all’Estero e probabilmente con le esigue rimanenti casse dei contribuenti cubani» conclude Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia.