Piscina (Lega) denuncia il rinvio dello sfratto e attacca il Comune di Milano per l' assegnazione di nuovi spazi al Leoncavallo in zona Corvetto
«Il Leoncavallo è un centro di spaccio di droga, non paga alcuna imposta, svolge attività ogni sera fino al mattino negando il diritto al riposo ed è il luogo di ritrovo e di alloggio di quei delinquenti che mettono costantemente a ferro e fuoco la città»

Samuele Piscina (Lega)
«il Leoncavallo non sarebbe altro che un epicentro di illegalità»
Milano, 24 gennaio 2025 – «L’ennesimo rinvio dello sfratto non è assolutamente accettabile. Bisogna intervenire prontamente senza lasciare ulteriore spazio e tempo ai delinquenti del Leoncavallo e a chi li sostiene di destinargli nuovi spazi», dichiara Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega, esprimendo il suo sdegno nei confronti dell'attuale gestione del centro sociale da parte delle autorità locali.
Secondo Piscina, il Leoncavallo non sarebbe altro che un epicentro di illegalità. «Mi auguro che nell’immediato avvenga un intervento definitivo che sfratti i delinquenti abusivi del Leoncavallo e ne permetta l’arresto. L’autorità giudiziaria non può più tergiversare e soprattutto non può permettere che il Comune difenda i delinquenti lasciandogli il tempo di affidare uno stabile nel Municipio 4 o in altre aree della città, ovunque si trovino», sottolinea il consigliere leghista, accusando apertamente il Sindaco e la giunta di sinistra di essere conniventi con un fenomeno che mina, a suo dire, i principi democratici dello Stato di diritto.
Le accuse al centro sociale
Piscina non risparmia dettagli nelle sue dichiarazioni. Il consigliere definisce il Leoncavallo un luogo in cui si concentrano attività illegali di vario genere: «Ricordo che il Leoncavallo è un centro di spaccio di droga, non paga alcuna imposta pubblica nonostante l’ingente fatturato, svolge attività ogni sera fino alle 4 del mattino negando il diritto al riposo dei residenti di Greco ed è il luogo di ritrovo e di alloggio di quei delinquenti che mettono costantemente a ferro e fuoco la città, deturpando e distruggendo ogni angolo».
L’affondo di Piscina si conclude con una dura condanna nei confronti dell’amministrazione comunale: «È ignobile che il Sindaco e la sinistra vogliano premiarli invece che combattere l’illegalità, in barba a ogni principio democratico dello Stato di diritto».
Una lunga storia di tensioni
Il caso Leoncavallo, simbolo storico del mondo dei centri sociali milanesi, continua a suscitare polemiche e divisioni. L’occupazione dello stabile di via Watteau risale agli anni Ottanta, e da allora si sono susseguite occupazioni, sgomberi e proposte di regolarizzazione. Nonostante la ferma opposizione di parte dell’opinione pubblica e delle forze politiche come la Lega, i tentativi di risolvere la questione non hanno mai portato a una soluzione definitiva.
Il Comune di Milano, dal canto suo, non ha ancora preso una posizione ufficiale in merito alle ultime dichiarazioni di Piscina, ma l’accusa di voler “premiare” gli occupanti del Leoncavallo potrebbe riaccendere il dibattito politico.
Gli sviluppi di questa vicenda restano quindi al centro dell’agenda politica milanese, con il tema dello sfratto e della gestione dei centri sociali che continua a polarizzare il confronto tra destra e sinistra.