Peschiera, tante idee ma poche certezze sulla situazione Paullese

In una assemblea pubblica si è discusso di traffico, inquinamento, salute e tempo rubato

Peschiera - Tante idee ma poche certezze. Questo è il risultato che ne esce dall’incontro del 18 ottobre in sala Matteotti nel palazzo Municipale, sulla situazione attuale del traffico e dell’inquinamento nel sud-est milanese. 
I temi trattati hanno svariato dall’eccessivo sovraffollamento della Paullese nelle ore di punta alle riduzioni degli autobus, senza lesinare sull’inquinamento dell’aria e le possibili soluzioni alternative.
Il primo ad aprire le danze è stato Samuele Ghilardi, anfitrione della serata, che ha ben delineato quale sia la situazione Paullese e quella di tutti i comuni ad essa vicini. Ripetendo le storiche e classiche problematiche ha poi lasciato la parola all’Assessore ai trasporti di Peschiera, Marco Righini, che ha dipinto chiaramente il quadro che l’attuale giunta si trova ad osservare; e con mosse mirate a poter cambiare.
Poi è stato il turno del Comitato #C6, con le voci di Ivon De Blasio e Carla Bonacina, che hanno denunciato senza mezzi termini la situazione disastrosa degli autobus e approfittato per pubblicizzare la biciclettata del 21 ottobre; non senza polemiche (ne parliamo qui).
Legambiente, FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Tribiano, Mediglia e Peschiera hanno poi fatto sentire le loro opinioni e idee in un miscuglio di buoni propositi, avvertimenti e soluzioni, senza però individuare un piano d’azione concreto. 
Ciò che traspare da quest’incontro è la volontà di percorrere una strada senza però sapere quale. 

«Quest’incontro parte dal presupposto che siamo arrivati a un limite» inizia la serata Samuele Ghilardi «La pazienza è finita. La Paullese è un problema per i viaggiatori che sono costretti a stare ore in fila a non far altro che riflettere. Ad oggi non c’è una soluzione concreta e non rimane che la fantasia per liberarci da questo problema».
Mattia Russo

1 commenti

epicuro :
Le chiacchiere stanno a zero, ci vogliono fatti e azioni e l'unico modo è far dialogare tra loro tutti i sindaci dei comuni che gravitano sulla Paullese, superando le diverse posizioni politiche, per organizzare delle azioni "veramente incisive" per dare una svegliata ai vari responsabili di questo inaccettabile menefreghismo riguardante il problema paullese. A cominciare dal governatore Maroni, che chiede maggiore autonomia per avere più fondi a disposizione ma non risponde a chi gli chiede di "dove e come spenderà i maggiori fondi disponibili", forse in nuove e inutili autostrade e per giunta a pagamento? Oppure chiedere a quella cosa inutile della Città Metropolitana, al Ministro delle Infrastrutture e al Sindaco di Milano: come mai i soldi per prolungare la M5 fino a Monza si sono trovati? Cosa discutibile, visto che il maggior volume che la stessa dovrà sopportare una volta terminata la metterà in crisi in quanto si tratta di metrò leggera, sarebbe più intelligente prolungare la linea M1 da S.S.Giovanni, ma vallo a capire. Infine mi chiedo per quale assurdo motivo si insiste a promuovere l'uso della bicicletta come panacea per tutti i mali legati alla mobilità e inquinamento, lo sanno i signori biciclettari che la società invecchia e che al massimo solo il 20/25% della popolazione può, per vari e giustificati motivi, utilizzare le 2 ruote e che non hanno, specialmente sull'asse della paullese, alcuna alternativa se non quell'assurdo, scomodo e inefficace servizio di autolinee, che incomprensibilmente certi politici, incompetenti, vogliono potenziare con assurde strade riservate o alimentati da linee elettriche, ovvero filobus invece di prolungare la M3..... e se tornassimo ai carri trainati dai buoi? | venerdì 20 ottobre 2017 12:00 Rispondi