Mozione della minoranza per sospendere l'accordo di programma sullo stadio AC Milan a San Donato Milanese; FDI non sottoscrive
Richiesta di chiarezza da parte del Consiglio comunale sulla localizzazione definitiva del nuovo stadio e tutela delle risorse pubbliche impiegate
Lo scorso 22 ottobre, durante un incontro tenutosi presso il Ministero della Cultura a Roma, alla presenza di figure istituzionali di rilievo come i ministri dello Sport e della Cultura Andrea Abodi e Alessandro Giuli, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, i rappresentanti delle società proprietarie di Milan e Inter, e la soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, è stata esaminata una proposta innovativa: la costruzione di un nuovo stadio milanese, accompagnata da un piano di riqualificazione dell’attuale stadio di San Siro e delle aree limitrofe.
La proposta ha riscosso un consenso unanime tra gli interlocutori, tanto che i club calcistici di Milan e Inter hanno annunciato l’intenzione di presentare a breve una formale manifestazione di interesse per proseguire nell’iter progettuale. Tale iniziativa ha generato reazioni significative a San Donato Milanese, territorio da tempo individuato come possibile sede del nuovo stadio del Milan. In risposta, i consiglieri comunali di minoranza, con l’eccezione di Fratelli d’Italia, hanno presentato una mozione urgente. Nel documento, indirizzato al Sindaco di San Donato Milanese, Francesco Squeri, e al Presidente del Consiglio comunale, Roberto Gambetti, i firmatari richiedono che l’Amministrazione comunale prenda posizione chiara sulla questione, coinvolgendo formalmente AC Milan in una dichiarazione definitiva che sancisca la scelta di San Donato come unica localizzazione del futuro stadio.
Le richieste della mozione: tutela dell'interesse pubblico
La mozione evidenzia come il Comune di San Donato Milanese abbia già investito, a partire dal gennaio 2024, ingenti risorse pubbliche, umane e finanziarie, nell’avvio di un Accordo di Programma (AdP) per la variante urbanistica dell’area San Francesco, finalizzato proprio alla realizzazione dello stadio. L’avvio dell’AdP, che include la collaborazione con Regione Lombardia, Città Metropolitana e Ferrovie dello Stato, rappresenta per il Comune un impegno significativo in termini di risorse destinate alla progettazione. Tuttavia, la possibilità di una collocazione alternativa a San Siro mina la concretezza del progetto e preoccupa sia i rappresentanti politici locali sia la cittadinanza, che finora non ha avuto modo di esprimersi pubblicamente su questo tema attraverso referendum o dibattiti pubblici.
Il documento invita il Sindaco Squeri e la Giunta a «richiedere formalmente ad AC Milan di esprimere in modo definitivo e formale che la localizzazione dello stadio sul territorio di San Donato Milanese sia la loro unica e imprescindibile opzione». Parallelamente, la mozione esige la sospensione immediata dell’iter per l’Accordo di Programma, inclusi tutti gli atti collegati, fino a che non sarà pervenuta una risposta formale e irrevocabile da parte di AC Milan sulla scelta del sito. Tale richiesta, si specifica, è motivata dalla necessità di tutelare l’interesse pubblico e di evitare un potenziale danno erariale che potrebbe richiamare l’attenzione della Corte dei conti.
L'interrogazione dei consiglieri Ginelli e Falbo: chiarimenti sulle dichiarazioni del Sindaco Squeri
Contestualmente alla mozione, i consiglieri comunali Ginelli e Falbo hanno avanzato un’interrogazione per richiedere chiarimenti in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Squeri durante un’intervista al giornale Il Cittadino il 24 ottobre 2024. Nel corso dell’intervista, Squeri ha menzionato l’intenzione del Comune di richiedere una “tutela economica” da parte di AC Milan. Secondo il Sindaco, qualora lo stadio venisse effettivamente costruito a San Donato Milanese, le spese sostenute dal Comune verrebbero compensate dagli oneri di urbanizzazione previsti. Tuttavia, qualora AC Milan decidesse di non realizzare lo stadio a San Donato, il Comune si troverebbe nella condizione di dover tutelare le proprie risorse economiche investite nel progetto fino ad oggi.
Nell’interrogazione presentata, Ginelli e Falbo chiedono specificatamente: a quali oneri si riferisse il Sindaco, quali spese siano state effettivamente sostenute dal Comune e a quanto ammontino, quali consulenze siano state affidate per il progetto stadio e i relativi costi, quali deliverable siano stati prodotti da tali consulenze, e infine a quanto corrispondano in termini di giornate-uomo le risorse comunali destinate alla gestione del progetto stadio. Inoltre, chiedono quali altri progetti comunali abbiano subito rallentamenti o posticipazioni a causa delle risorse impegnate nel progetto del nuovo stadio.
La posizione dell’Amministrazione e le prospettive future
Il dibattito che si sta sviluppando attorno alla localizzazione del nuovo stadio AC Milan pone dunque interrogativi rilevanti per il futuro della città di San Donato Milanese. La presentazione della mozione e dell’interrogazione rappresentano un passo formale con il quale i consiglieri di minoranza esigono che sia fatta chiarezza sugli sviluppi del progetto, per garantire che l’operato dell’Amministrazione si allinei agli interessi della cittadinanza e alle risorse finora investite.
Rimane ora da vedere quale sarà la risposta dell’Amministrazione comunale e, soprattutto, se AC Milan intenderà rinnovare il proprio impegno su San Donato Milanese come unica località designata, evitando così inutili spese aggiuntive e consolidando un percorso di trasparenza e concretezza amministrativa.