Stadio a San Donato Milanese, Gianfranco Ginelli: «ora si discuta la nostra mozione per sospendere l’Accordo di Programma»

Affondo del Consigliere di minoranza contro l’Amministrazione Squeri, a seguito della manifestazione di interesse di Milan e Inter per San Siro: «Sindaco e Giunta al capolinea dopo accanimento a senso unico per portare avanti un progetto che sarebbe stato devastante»

Francesco Squeri (a sx) e Gianfranco Ginelli

Francesco Squeri (a sx) e Gianfranco Ginelli

«A questo punto direi che il sindaco di San Donato e tutta la sua giunta sono arrivati al capolinea, dopo 30 mesi di accanimento a senso unico per portare avanti un progetto che sarebbe stato devastante per tutto il territorio del Sud-Est Milano». Non usa mezzi termini Gianfranco Ginelli, consigliere sandonatese di minoranza, commentando la notizia che, lunedì 4 novembre, Milan e Inter hanno fatto pervenire al Comune di Milano una manifestazione di interesse sullo stadio Meazza e sulle aree intorno allo stadio stesso. «Questo elemento è più che sostanzialeprosegue Ginellie, come si legge nella nota di palazzo Marino, i club confermano la volontà di proseguire con l’iter di cui alla delibera di giunta comunale del 2023, ma con un elemento di novità che fa la differenza: non si parla più di diritto di superficie ma bensì di acquisizione di stadio ed aree, con la realizzazione di un nuovo impianto». Proprio alla luce di quella che pare essere una svolta verso la “soluzione milanese” per il nuovo stadio di Inter e Milan, Ginelli si rivolge direttamente a sindaco e Giunta: «prendano atto dello stato di realtà, convochino subito il Consiglio Comunale e mettano in discussione la mozione che tutte le minoranze unite, a eccezione di FdI, hanno sottoscritto per sospendere l’accordo di programma», propedeutico alla realizzazione dello stadio a San Donato. «È l’unico atto sensato che Squeri può fareconclude Ginelli -. La trasparenza è a questo punto doverosa nei confronti dei cittadini che lui non ha mai voluto interpellare e con questa mozione gli stiamo offrendo la possibilità di non compromettere ulteriormente la sua reputazione. Ci ascolti per una volta e torni ad occuparsi delle cose che ha completamente trascurato in questi 30 mesi (30) di mal governo».