Restano ancora molti i punti oscuri attorno alla tragica morte di Emanuele Crippa, il 55enne deceduto nella notte di mercoledì 18 giugno a causa di un incendio scoppiato nel suo appartamento, a San Donato. Le fiamme, divampate all’interno della casa, avrebbero avuto origine da un materasso, ma le cause precise dell’innesco sono ancora tutte da chiarire. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti spaziano da un dispositivo elettrico difettoso a un mozzicone di sigaretta mal spento, fino a una possibile fonte di calore lasciata incustodita. I Vigili del fuoco hanno lavorato per oltre due ore per domare l’incendio e mettere in sicurezza l’intero stabile. L’abitazione, ora inagibile, è stata posta sotto sequestro in attesa della relazione tecnica che i pompieri consegneranno nelle prossime settimane. Il documento sarà fondamentale per stabilire se si sia trattato di un episodio accidentale o se emergano elementi sospetti. Parallelamente alle verifiche tecniche, anche i Carabinieri della stazione di San Donato sono impegnati in un’attenta ricostruzione delle ultime ore di vita di Crippa. L’uomo, che dopo la scomparsa della madre viveva da solo durante la settimana, era stato visto dai vicini nel tardo pomeriggio, poche ore prima del dramma. Il fratello, con cui condivideva l’abitazione, era fuori città per motivi di lavoro. Nonostante la solitudine apparente, il 55enne non era isolato: frequentava amici e parenti e, negli ultimi giorni, era stato visitato da due conoscenti. Nessun segno di effrazione né anomalie evidenti sono stati rilevati nell’appartamento, ma il contesto personale e le condizioni psicologiche della vittima spingono gli inquirenti ad approfondire ogni possibile scenario. Nei prossimi giorni saranno ascoltati amici e familiari per escludere ogni altra ipotesi e fare piena luce su quanto accaduto. La comunità resta scossa di fronte a una morte tanto improvvisa quanto drammatica, mentre le indagini continuano per far luce su quanto accaduto.