CISV: esperienze educative nel mondo alla portata di tutti

Attraverso la testimonianza di un cittadino peschierese, raccontiamo una realtà no profit poco conosciuta nel Sud Est Milano

Ci sono organizzazioni di volontariato che ogni anno, costantemente, portano avanti la loro missione anche se non illuminate dalle luci della ribalta. Oggi noi di 7giorni vorremo portare all’attenzione dei lettori l’associazione CISV (Children’s International Summer Villages), poco conosciuta nella periferia del Sud Est Milano, riportando l’esperienza di Stefano Ferrari, un cittadino peschierese che da anni partecipa alle sue attività e cerca di diffonderne la conoscenza.

Ciao Stefano, partiamo dall’inizio: che cos'è esattamente il CISV?

«Il CISV è un associazione internazionale indipendente e apolitica, senza alcuno scopo di lucro, che offre l’opportunità a bambini, ragazzi e adulti di sperimentare il fascino e la ricchezza delle differenze culturali.
L’organizzazione ha come obiettivo quello di formare individui in grado di diventare membri  di una società equa e pacifica, dove il rispetto per i diritti umani e per l’ambiente possano coesistere. L’educazione è alla base di tutto e il CISV segue quattro principi educativi nel pensare le sue attività: abbraccio delle diversità, diritti umani, sviluppo sostenibile e risoluzione dei conflitti».

Quali sono le principiali attività che propone e come le persegue?

«Il CISV Italia offre nove programmi educativi con attività locali, campi internazionali, scambi in famiglia e progetti sul territorio svolti in sinergia con organizzazioni che condividono gli stessi obiettivi. Abbiamo varie esperienze da poter fare: il Villaggio, l’Interchange, lo Step Up, il Seminar Camp, l’International People Project, l’Horizon Camp, il Mosaic, lo Youth Meeting e il Junior Counsellor. Sono tutte attività che coinvolgono i partecipanti a partire dagl’undici anni in su, senza limiti di età. Sono tutti spiegati nel dettaglio sul sito dell’associazione per chi volesse ben informarsi ma posso riassumerle con l’obiettivo di immergere le mani in un’altra cultura non soltanto con un saluto veloce da turista, ma abituarsi al confronto, al dialogo, a condividere e soprattutto a domandare. La curiosità per la crescita è alla base delle nostre attività».

Come ti sei avvicinato a questa realtà?

«Personalmente non ho avuto la fortuna di partecipare ai programmi da ragazzo, in quanto ho conosciuto l’associazione solo nel 2010. Da allora sono membro attivo del CISV Milano e sono stato leader durante quattro attività all'estero, dal 2010 al 2016, accompagnando diverse delegazioni italiane in Islanda, Portogallo, Costa Rica e Stati Uniti. Sono programmi durante i quali si impara a coesistere, a rispettare il prossimo e l’ambiente che ci circonda. Profonde e sincere amicizie in tutto il mondo, una consapevolezza della propria maturazione, e un modo alternativo di affrontare qualsiasi problematica sono solo alcuni degli aspetti che posso associare a queste fantastiche esperienze».

Prima hai parlato di crescita per i bambini e per i ragazzi, spiegati meglio.

«Tutti i programmi CISV sono action oriented, seguono cioè il principio del learning by doing, un modello educativo che si basa sull’apprendimento attivo ricavato dall’esperienza diretta e personale, piuttosto che da manuali e sessioni teoriche. L’approccio del CISV è efficace e divertente, interattivo e dinamico. È un richiamo alla responsabilità per i giovani, che si sentono così stimolati alla cooperazione e al superamento dei pregiudizi. È un’opportunità unica che aiuta ad aumentare la fiducia in se stessi, maturare e sviluppare abilità linguistiche, organizzative e gestionali. Si impara facendo, in cooperazione con le altre nazioni». 

E coloro che accompagnano i bambini/ragazzi? Chi sono i cosiddetti leader?

«Il leader è l’adulto che ha compiuto ventun’anni e accompagna la delegazione partecipante al programma CISV. Ha quindi il duplice ruolo di sostituto genitore e amico, con una responsabilità in merito al benessere della delegazione che accompagna, ma anche rispetto a tutti gli altri partecipanti durante lo svolgersi dell’esperienza. Ha inoltre un ruolo fondamentale per la preparazione della delegazione, la preparazione organizzativa del viaggio, la comunicazione nei confronti dei diversi soggetti coinvolti nella gestione più ampia di un programma, e in particolar modo per la riuscita del programma dal punto di vista educativo».

Secondo la tua esperienza, qual è la differenza tra il CISV e altre associazioni no profit?

 «Beh, l’unicità di CISV sta nel riuscire a sviluppare nei partecipanti le abilità, le conoscenze e le predisposizioni necessarie per diventare agenti attivi del cambiamento, cioè ad essere cittadini globali. CISV si basa sul forte credo che ogni individuo abbia enormi potenzialità e attraverso le proprie piccole azioni quotidiane possa avere un ruolo da protagonista nella creazione di un mondo migliore. Diciamo che ho scelto CISV perché cambia la tua visione del mondo».

Per concludere, e se fossimo interessati a entra a farne parte?

«Le porte dell’associazione sono sempre aperte. Ricerchiamo ogni anno nuovi bambini, leader o accompagnatori. Tutti possono entrare a far parte di questa realtà». 


Per maggiori informazioni alleghiamo il link del sito.

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