Alle urne, le Liste civiche sono le vere vincitrici. Crollano i partiti della seconda Repubblica. La politica va ripensata

Credo che la vera sorpresa di queste ultime Elezioni amministrative siano state le Liste civiche; liste che occupano lo spazio politico dei moderati. Il caso di Genova, Verona, Sesto San Giovanni e molti altri in tutta Italia insegnano che esiste un’area politica che è già oltre tutti i partiti della seconda repubblica, Udc compreso, che hanno occupato sino a oggi il suddetto spazio politico. Insomma, un vero e proprio balzo in avanti delle Liste civiche che anche in provincia di Milano sono risultate le vere vincitrici alle urne. Dove invece non hanno trovato rifugio nelle Liste civiche, tanti (oserei dire tantissimi) si sono tenuti alla larga dalle urne.

Vorrei fare un esempio su tutti: a Sesto San Giovanni, Gianpaolo Caponi ha dimostrato come al Nord solo con il civismo l’Udc riesce ad andare in doppia cifra. Occorre prendere a modello questa esperienza per lanciare un movimento che si ponga l’obiettivo di federare a livello regionale e poi nazionale tutte le realtà civiche che rappresentano quest’area politica. Ovviamente offrendo a tutte queste realtà la possibilità di concorrere per creare nuove leadership.

Si continui quindi nel processo di azzeramento, ripartendo dalle Liste civiche, che devono essere coinvolte in modo federato al progetto di un nuovo contenitore che unisca moderati e riformisti. Il progetto del Partito della Nazione dovrà essere su base federativa e federale; si pensi a una forma organizzativa peculiare e differenziata per il Nord d’Italia, che superi i concetti di partito e di nazione in un momento dove il civismo e la glocalizzazione stanno prevalendo.