B-day: Il PD deve essere in grado di capire ed interpretare i bisogni e le richieste di quella parte del paese che ha manifestato

Ritengo che l’opposizione al Governo si possa e si debba farla con tutti gli strumenti concessi dalla nostra democrazia. Però il radicalismo di questa posizione, dell’opposizione di piazza, se non accompagnata da proposte concrete ed alternative a quelle del governo, finisce solo per essere un alleato oggettivo del Presidente del Consiglio. Bene ha fatto, secondo me, il PD a non aderire ufficialmente a questa manifestazione, anche perché la sua adesione non era richiesta dai promotori dell’iniziativa. Il PD deve essere in grado di capire ed interpretare i bisogni e le richieste di quella parte del paese che ha manifestato e di portarle a sintesi con le istanze di altre realtà italiane facendo opportune proposte di legge e con emendamenti alle proposte della maggioranza qualora non si fosse d’accordo sul contenuto delle proposte stesse. Il progetto PD continua a perdere pezzi, ieri Rutelli, Lanzilotta e Vernetti, oggi la senatrice Bianchi. Continuo a non capire queste fuoruscite subito dopo l’elezione del segretario, questa moria infantile non sembra dovuta a visioni differenti sulle prospettive del Partito in quanto l’azione politica del nuovo gruppo dirigente è agli inizi ma sembra caratterizzata da preconcetti, da processi alle intenzioni. La politica che dovrà fare il PD, a tutti i livelli, Nazionale, Regionale e Locale, dovrà essere quella di un partito non caratterizzato dall’AntiBerlusconismo, che non parta da posizioni precostituite ma che sappia dialogare con la maggioranza quando c’è ne sono le condizioni nell’interesse del Paese e che sappia mantenere un’opposizione ferma quando le condizioni per il dialogo non sono presenti. Opposizione che si distingue non solo dicendo no ma esplicitando i no con proposte di alternanza e di alternativa. Il PD dovrà poi colmare anche un ulteriore elemento che lo vede estremamente carente: dovrà essere in grado di comunicare agli Italiani le proprie posizioni e dovrà coinvolgere, non solo a parole, le eventuali persone che si dovessero avvicinare al PD per fare politica attiva. Coinvolgimento che dovrà garantire, rispetto a chi nel pD già c’è, pari dignità alle nuove risorse. Una forza che si candida a governare il Paese non può andare al traino del populismo momentaneo ma deve creare progetti e percorsi che lo portino ad essere considerato credibile per quel compito. Fattore non secondario è poi quello dell’individuazione delle risorse che dovranno portare avanti questo progetto, devono essere persone credibili, capaci e, senza cadere nel giustizialismo, senza scheletri negli armadi o potenziali tali.

“Bisogna ascoltare molto e parlare poco per governare bene uno stato” - Richelieu