Dalla visione milanocentrica al policentrismo: così potrà migliorare la qualità di vita dei cittadini

Nei prossimi anni sempre più persone si concentreranno intorno ai principali centri urbani, per questo è indispensabile coordinare e sviluppare un sistema metropolitano reticolare. Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, si è impegnato aprendo il confronto e organizzando incontri anche con i Rappresentanti delle altre grandi aree urbane italiane, quali Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Per rendere le città più competitive in Europa, garantire uno sviluppo sostenibile del territorio e rispondere alle crescenti esigenze della popolazione, da una casa a prezzi accessibili a un servizio di trasporto pubblico locale unico, non è più sufficiente limitarsi a Comune e Provincia, ma è opportuno ragionare in termini di “Città metropolitana”, una struttura che sia in grado da una parte di valorizzare le singole identità territoriali e dall’altra di metterle in rete tra di loro, partendo proprio dell’estensione e dall’efficientamento delle infrastrutture.
L’area del milanese risponde appieno alle caratteristiche territoriali necessarie a sviluppare una visione policentrica di città metropolitana. Lo sviluppo urbanistico, infatti, non corrisponde più a quello della metropoli di prima generazione costituita da un nucleo centrale a fortissima densità e da un territorio periferico, ma sarà costituito da una Città Centrale, che a Milano comprenderà anche i 24 comuni limitrofi, per un totale di circa 2 milioni di abitanti, e da poli intermedi, che nel nostro territorio saranno 13.