Mediglia, un progetto dei ragazzi per far sentire meno soli i nonni della Residenza Borromea duramente colpita dal virus

Un ringraziamento speciale agli operatori sanitari, in questo momento difficile, per essere tutti uniti nella consapevolezza e nel sostegno. Realizzato dall' istituto comprensivo Emanuela Loi

Foto repertorio

Il progetto è stato ideato dalla professoressa Sabrina Di Nunno, che, supportata dalla preside dell’istituto comprensivo Emanuela Loi di Mediglia e dal collega Rao Sergio, ha coinvolto i ragazzi della 2°A e 3°B della scuola media nella realizzazione di un videomessaggio di speranza e solidarietà. L’idea è nata per fornire un po’ di conforto a tutte quelle persone anziane che sono ricoverate presso la Residenza Borromea del Comune di Mediglia, la quale è stata duramente colpita dall’epidemia e sulla quale si cercano ancora risposte alle tante domande. 
Si tratta di un progetto commovente inserito in un programma di apprendimento partecipato e a distanza, che vuole valorizzare le esperienze dei ragazzi, delle famiglie e dei loro professori. Si è voluto insegnare loro cosa significa far parte di un tessuto sociale e avere un’identità di appartenenza, alla propria classe, al Comune di residenza e alla propria nazione. Educare i ragazzi a una cultura democratica e di rispetto della personalità umana. 
Il risultato del progetto è emozionante, commovente e dolcissimo. Il video è realizzato dai ragazzi e dalle loro famiglie, distanti nelle loro abitazioni ma uniti nel pensiero e nella coscienza, è un susseguirsi di pensierini e poesie degli studenti ai loro nonni e agli operatori sanitari. Disegni con arcobaleni e cuori, sorrisi e speranza di riabbracciarsi presto. Messaggi di incoraggiamento a tutti i nonnini della struttura e poesie che portano con un’estrema dolcezza un po’ di conforto nelle vite di chi, come quei nonni, sono rimasti chiusi nella struttura e che negli occhi non hanno altro che tristezza. 

Abbiamo parlato con la professoressa Di Nunno, la quale ci ha raccontato di aver realizzato questo progetto in stretta collaborazione con i ragazzi, in un dialogo continuativo fatto di video lezioni ed e.mail anche fuori dall’orario scolastico. Una collaborazione emotiva ed empatica che ha dato coraggio gli uni agli altri. Per ragazzi così giovani è stato importantissimo prendere coscienza della reale situazione che stanno vivendo, di cosa significhi pandemia e del fatto che siamo tutti coinvolti in questa battaglia.
Un video toccante che raggiunge il cuore di chi lo ascolta, dove adulti e ragazzi sono vicini, genitori e figli gli uni accanto agli altri in questo meraviglioso progetto in cui emerge a chiare lettere un enorme grazie a tutti i medici e infermieri, gli angeli li chiamano i ragazzi, che ogni giorno combattono questa guerra contro un nemico invisibile.
 Gli angeli dei nonni
Cari operatori sanitari
i vostri lavori sono basilari.
Grazie per visitare, curare, ogni nostro famigliare
operare per donare e salvare 
e tante vite umane consolare
Vi voglio tanto bene.

Alice Velati

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