Fondazione Fiera Milano approva il progetto del nuovo stadio del Milan, ma i residenti si oppongono

Barbara Berlusconi parla di «giornata storica» ma il vicesindaco puntualizza:«La decisione di Fiera non significa che l'opera sarà realizzata» e i residenti del Portello continuano la protesta

Il progetto per il nuovo stadio del Milan

Il progetto per il nuovo stadio del Milan

Milano, il Comitato esecutivo di Fondazione Fiera ha accettato l’offerta del club rossonero per la realizzazione del nuovo stadio in zona Portello. Il Milan quindi, ha posto il primo mattone per la sua nuova casa, nell'area della vecchia Fiera. La trattativa è stata ardua, sorpassando di poco l’acquirente rivale, il gruppo bergamasco Vitali, e la sua proposta di realizzare una Milano Alta (l'opzione preferita dai residenti). Il Milan si occuperà degli interventi di bonifica del sottosuolo, una spesa intorno ai 20 milioni, alzando l’offerta da 3,5 milioni all'anno a 4,05 milioni all'anno per 50 anni. Il totale dell’investimento dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro. Ora in Casa Milan si respira grande entusiasmo, basta ascoltare Barbara Berlusconi, il cui sogno era regalare un nuovo stadio ai rossoneri, idea appoggiata dal padre, Silvio Berlusconi, che non ha potuto dirle di no. «Primo passo storico - spiega Barbara Berlusconi - Milano come Londra. Con la decisione di Fondazione Fiera, parte ufficialmente il percorso che, almeno nelle nostre intenzioni, porterà ad avere un nuovo stadio. E' un primo passo poiché si dovrà sottoporre l'intero progetto all'approvazione delle istituzioni. La nostra è prima di tutto una sfida culturale. Anzitutto per Milano - continua - perché proponiamo: uno stadio urbano, di favorire lo sviluppo dell'area che ci ospiterà, di renderla più sicura e un simbolo della Città, di cambiare completamente la mentalità di chi si reca allo stadio proponendogli servizi e momenti di intrattenimento non solo per i 90 minuti della partita. Contemporaneamente ci batteremo per disincentivare il trasporto privato e favorire quello pubblico. Anche a Londra gli stadi sono urbani, si raggiungono in metrò e hanno consentito la riqualificazione delle aree in cui sono stati costruiti. Inoltre, per il Milan, è indispensabile per lo sviluppo commerciale del Club. Lo sfruttamento dello stadio - conclude- porterà dai 50 agli 80 milioni all'anno. Risorse che saranno utilizzate anche per l'acquisto di nuovi giocatori». 
A raffreddare gli animi però, è l’intervento del vicesindaco e assessore all'urbanistica Ada de Cesaris: «Attendiamo di poter vedere e valutare il progetto definitivo. La decisione di Fiera non significa che l'opera sarà realizzata. Oltre alle preliminari valutazioni tecniche ed urbanistiche, sarà infatti necessario il confronto in Giunta e in Consiglio, nonché l'approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini». Barbara Berlusconi ha parlato di “riqualificazione dell’area” ma per chi ci abita, a Portello, non è dello stesso avviso e l’idea dello stadio non è apprezzata. Molti residenti si sono infatti rivolti al consiglio di Zona 8 ed alcuni di questi hanno creato il comitato No stadio al Portello (e un blog nostadioportello.wordpress.com) in cui chiedono a «residenti e milanesi che hanno a cuore il bene della propria città ad informarsi e unirsi in questa protesta». Nel blog sopra citato, si elencano le possibili, negative conseguenze, che la realizzazione dello stadio porterebbe: «Uno stadio nel centro della città, fra Ospedali e Chiese, fra scuole e case, praticamente sotto casa, sarebbe una follia: traffico ancora più in tilt, rumore insopportabile, verosimili incidenti tra tifosi con possibili cariche della Polizia, frequentazione di personaggi poco raccomandabili rappresentano motivo di grande preoccupazione». Ora si potrà solo attendere, e vedere come si evolverà la situazione.