Lombardia, nasce il dipartimento Salute, Sanità e Cura organizzato da Confcommercio

Il nuovo dipartimento è frutto della volontà di Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza e Confcommercio Salute di avere un organo comune per sostenere le imprese del settore

Milano, 22 febbraio 2021. Nasce oggi il Dipartimento lombardo Salute, Sanità e Cura, un nuovo format e un modo innovativo che Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e Confcommercio Salute promuovono come forma di associazionismo in grado non solo di rappresentare e tutelare le imprese che operano nel settore socio-sanitario (dalle residenze per anziani, alle cliniche private, alle strutture per disabili), ma anche di porsi come qualificato interlocutore per creare una maggior sinergia tra operatori, istituzioni e cittadini. Una visione che è un progetto che guarda al futuro con speranza e concretezza per portare sostegno, a partire da questa complicata fase storica, a tutti coloro che si dibattono tra le difficoltà del quotidiano. Responsabile del dipartimento sarà  Paolo Uniti, il quale ha così commentato l’iniziativa che nascerà in questi giorni: «La Lombardia è la regione più densamente popolata del Paese con oltre 10 milioni di abitanti ed è da sempre punto di riferimento, in Italia e non solo, per l’articolata e qualificata offerta, pubblica e privata, nei settori della sanità e del welfare sociale sui quali ora è ancor più alta l’attenzione per l’emergenza sanitaria Covid. Tra le mission prioritarie che il nuovo Dipartimento si pone vi è sicuramente quella di migliorare e qualificare sempre più il sistema del ‘Long Term Care’ regionale, anche in considerazione del costante invecchiamento della popolazione. Alcuni studi indicano come entro il 2040 gli ultrasessantacinquenni saranno in Lombardia oltre 3,5 milioni e gli over 85 circa 600 mila».
Soddisfatto e fiducioso nel buon funzionamento del nuovo dipartimento anche il presidente nazionale Confcommercio Salute Luca Pallavicini, che a margine della presentazione del nuovo format ha chiosato: «le imprese che costituiscono il sistema socio-sanitario lombardo dovranno essere in grado di offrire una nuova flessibilità rinnovando, là dove necessario, servizi e prestazioni. E mantenendo, allo stesso tempo, standard qualitativi elevati che da sempre contraddistinguono il sistema sinergico pubblico-privato regionale».


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