Milano dice Addio a Umberto Eco, martedì i funerali laici al Castello Sforzesco

Il mondo piange la morte del grande luminare italiano, l’ultimo saluto avrà luogo martedì 23 febbraio alle ore 15 presso il Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco

Umberto Eco

Umberto Eco

L’autore de “Il nome della Rosa” era un’intellettuale, semiologo e umanista di fama mondiale

La morte del grande intellettuale Uberto Eco segna una perdita incalcolabile per il panorama culturale italiano e mondiale. Si è spento a 84 anni, nella sua casa di Piazza Castello a Milano, e proprio qui si terranno i funerali con rito laico, proprio come fu tutta la sua vita. Umberto Eco è conosciuto principalmente per aver realizzato il best seller “Il nome della rosa”. Il romanzo, pubblicato nel 1980, è stato tradotto in 47 lingue e ha superato oltre le 50 milioni di copie vendute. Successivamente pubblicò molti altri romanzi, tra i quali: Il pendolo di Foucault, L’isola del giorno prima, Baudolino, La misteriosa fiamma della Regina Loana, il cimitero di Praga e Numero Zero, tutti editi da Bompiani. Sabato 27 febbraio verrà pubblicata la sua ultima opera “Pape Satàn Aleppe”, poi seguirà un vuoto che sarà possibile colmare solamente con i suoi lasciti. 

Ma Eco non fu solamente uno scrittore, fu molto di più: Professore, semiologo, filosofo, studioso, un fervente saggista, esperto di mass media, un intellettuale e genio del sapere, che difficilmente si possono incontrare ogni generazione. Umberto Eco fondò inoltre il corso di laurea in scienze della Comunicazione da un forte taglio semiologico, e dal 2008 guidava la Scuola Superiore di Scienze Umanistiche dell’ateneo bolognese dov'era professore emerito. Sicuramente la sua morte rende il mondo più arido, poiché a lasciarci è stata una personalità di rilevo portatrice di conoscenze e cultura

Non sarà però il Duomo di Milano a ospitare i funerale dell’alessandrino di nascita e milanese d’adozione, bensì il Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco. Qui alle ore 15.00 si svolgerà l’ultimo solenne saluto all’illustre professore dell’Università Bologna, una cerimonia laica, breve, di massimo un’ora, alla quale seguirà la cremazione del corpo in forma strettamente riservata. 

I messaggi di addio dall'Italia e dal mondo

I messaggi di cordoglio nei suoi confronti sono centinaia e provengono sia dall'Italia che oltreconfine. L'attuale rettore dell'ateneo di Bologna, Francesco Ubertini, scrive «Il mondo perde un intellettuale straordinario, profondo e acuto, l’ultimo grande poligrafo, che ha saputo abbracciare la totalità del sapere e che ci ha insegnato che per sovvertire i linguaggi occorreva prima di tutto conoscerli. Il mondo intero piange oggi l’umanista integrale, che ha rivoluzionato la cultura, il profondo indagatore del senso dei segni, delle parole, e della vita». «Era veramente un grandissimo – ha commentato Inge Feltrinelli - un gigante internazionale che ha fatto tanto per l'Italia e per la cultura italiana». 
Da Parigi Françoise Hollande parla di “un immenso umanista” e dichiara: «Saluto la morte di un grande italiano che non ha mai smesso di essere un grande amico della Francia», mentre da Tel Aviv, lo scrittore israeliano A.B. Yehoshua ha descritto Eco come: «Una classica figura rinascimentale. -  E citando il filosofo Friedrich Nietzsche, ha aggiunto- E' stato un uomo di Gaia scienza». 

Di seguito, una delle citazioni del professore più significative, che è impossibile scardinare dalla propria memoria: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all'indietro» (da Perché i libri allungano la vita, La bustina di Minerva, in “L'Espresso”, 2 giugno 1991). Un intellettuale e maestro di vita che si continuerà a celebrare negli studi umanistici e non solo, come se non se ne fosse mai andato, grazie alla potenza delle sue parole e insegnamenti

Stefania Accosa