Milano, nei prossimi giorni la demolizione degli abusi dell’edificio di Via Isimbardi, il Comune interviene in supplenza del privato

Maran: «Ripristiniamo decoro, sicurezza e legalità»; De Corato : «Perché Maran non manda i vigili per rilevare quanti abusi sono stati fatti nei centri sociali occupati dagli antagonisti?»

Sopra l'edificio oggi; a destra lo stabile prima degli abusi

Sopra l'edificio oggi; a destra lo stabile prima degli abusi In basso a sinistra Pierfrancesco Maran e a destra Riccardo De Corato

Partirà nei prossimi giorni la demolizione da parte dell’Amministrazione comunale degli abusi edilizi dello stabile di via Isimbardi angolo via Palmieri. L’edificio, un tempo adibito a laboratorio ad uso terziario, era stato trasformato dalla proprietà in piccoli appartamenti attraverso interventi illeciti che impedivano tra l’altro l’accesso a 15 box sotterranei regolarmente affittati ai cittadini della zona. Il Comune interverrà per ripristinare le condizioni iniziali dell’edificio, demolendo la scala esterna e i soppalchi e riaprendo il portico e le griglie di aerazione per consentire il riutilizzo in sicurezza del parcheggio sotterraneo.  Lo scorso maggio l’Amministrazione aveva avviato la procedura di esproprio dell’immobile contro la quale la proprietà ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. La sentenza ha annullato l’acquisizione ma non l’ordinanza di demolizione degli abusi emanata dal Comune nel 2016. «In attesa del pronunciamento nel merito della sentenza – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran interveniamo per ripristinare il decoro, la sicurezza e la legalità dell’edificio». Questa primavera  Riccardo De Corato assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale aveva commentato questa iniziativa: «Tutti i centri sociali hanno effettuato abusi edilizi simili all'interno degli immobili di cui si sono illegalmente appropriati, costruendo bar, ristoranti, cucine, aree per dormire, palestre, laboratori, zone ricreative. Tutto, lo ripetiamo, completamente abusivo. Per un riscontro puntuale e preciso, perché Maran non manda i vigili per rilevare quanti abusi sono stati fatti all'interno di questi stabili, di cui uno di proprietà comunale come quello di viale Molise? Chiediamo quindi al Comune di muoversi con tutti i centri sociali di Milano utilizzando la stessa procedura applicata oggi per il palazzo del quartiere Stadera, con una differenza: per gli immobili dei centri sociali i privati proprietari non possono neppure sanare gli abusi perché non possono accedere ai propri immobili occupati illegalmente! Quindi spetterebbe al Comune intervenire restituendo gli edifici ai legittimi proprietari, dando così loro la possibilità di sanare gli abusi effettuati dagli antagonisti».