Treno del Ricordo a Milano: la seconda carica dello Stato, con la Giunta Regionale Lombarda sottolineano l'importanza di preservare la memoria

La Russa: «Questo treno è stato voluto dal governo di Giorgia Meloni perché c'è ancora qualcuno che fa negazionismo, sono pochi ma c'è qualcuno che ancora vorrebbe infangare la memoria degli esuli e degli infoibati»

Il Treno del Ricordo

Il Treno del Ricordo

Milano, 13 febbraio 2024 – Il "Treno del Ricordo" è arrivato questa mattina alla Stazione Garibaldi. Il convoglio storico che ha preso il via il 10 febbraio per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo istriano, fiumano, giuliano-dalmata, è stato accolto dalle autorità e da numerosi cittadini. Oltre il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, presenti importanti membri della giunta regionale lombarda, fra cui il Vicepresidente Marco Alparone, gli Assessori Francesca Caruso, Paolo Franco e Franco Lucente, insieme al Sottosegretario Mauro Piazza, i membri del Governo e del Parlamento fra cui il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro Daniela Santanchè, e numerosi esponenti politici in primis il presidente del Consiglio regionale Federico Romani.

Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sollevato una questione di fondamentale importanza nel contesto politico attuale: il persistere del negazionismo.

La Russa ha sottolineato che, nonostante l'iniziativa del governo guidato da Giorgia Meloni nel promuovere il Treno del Ricordo, esiste ancora una minoranza nel panorama politico che si ostina nel negare o minimizzare gli orrori del passato. Ha espresso il suo rammarico per il fatto che, seppur in minoranza, esistano ancora persone che cercano di infangare la memoria degli esuli e degli infoibati.

«Questo treno è stato voluto dal governo di Giorgia Meloni, credo comunque senza l'obiezione da parte della stragrande maggioranza del mondo politico, non la totalità, perché c'è ancora qualcuno che fa negazionismo, sono pochi ma c'è qualcuno che ancora vorrebbe infangare la memoria degli esuli e degli infoibati», ha dichiarato La Russa.

Le sue parole riflettono una consapevolezza del persistere di opinioni revisioniste e di tentativi di riscrivere la storia, mettendo in discussione fatti accertati e documentati.

La denuncia del Presidente del Senato sottolinea l'importanza di mantenere viva la memoria storica e di contrastare ogni forma di negazionismo, affinché le tragedie del passato non vengano dimenticate o ridimensionate, e affinché si possa guardare al futuro con consapevolezza e impegno verso la verità storica.

Fontana: «su questa data non ci possono essere divisioni»

Fontana nel suo intervento alla Stazione Garibaldi di Milano alla sosta del “Treno del Ricordo” ha sottolineato l'importanza di conoscere il passato per costruire un presente e un futuro migliori: «Conoscere quanto avvenuto, il nostro passato, è la base per costruire un presente e un futuro migliore. E parlando di futuro come non rivolgere un pensiero alle giovani generazioni. Queste giornate, queste iniziative, dobbiamo farle vivere tutti insieme perché siano una memoria futura, una consegna ai giovani per educarli sui valori che devono essere centrali come la pace e il rispetto».

Il governatore lombardo ha riconosciuto il significato profondo di questo viaggio simbolico: «Guardando questo treno, ripercorriamo idealmente il viaggio compiuto dagli esuli, che dovettero abbandonare la propria terra. Un viaggio non semplice e che anche al loro arrivo in molti casi non si è tradotto con una 'rinascita' semplice. Non sempre vennero accolti con solidarietà».

Inoltre, Fontana ha ricordato il ventesimo anniversario dell'istituzione del Giorno del Ricordo, sottolineando che questa giornata offre a tutti un momento di riflessione su tragici eventi della storia italiana. «Una pagina a lungo dimenticata», ha commentato. Il presidente lombardo ha ribadito che il ricordo serve a tutti, a chi rappresenta le istituzioni e non solo, perché sulle tristi vicende del passato non possono esserci divisioni. «L'obiettivo del ricordo - ha concluso con forza Fontana - deve essere quello di apprendere dalla storia per non ripetere gli stessi errori».

Il Vicepresidente Alparone ha sottolineato l'importanza di tramandare il ricordo alle generazioni future, affermando: «Salire sul treno è stato particolarmente emozionante. Qui viene raccontata la storia di italiani che non avevano più né una terra né una patria. Questo percorso del ricordo deve essere tramandato alle nuove generazioni, narrando la storia di nostri connazionali che sono stati trucidati dai comunisti titini e che si sono ritrovati nella loro patria senza essere riconosciuti come italiani».

L'Assessore alla Cultura Caruso ha elogiato il Governo per aver organizzato l'iniziativa, sottolineando la necessità di ricordare le pagine buie della storia: «Occorre ricordare, dopo oltre 40 anni di silenzio storico, anche per ridare dignità ai più di 350.000 esuli e agli oltre 10.000 morti per mano dei partigiani titini solo per il loro amor di patria. E i nostri giovani devono conoscere queste tristi pagine di storia, troppo a lungo taciuta».

Anche l'Assessore Franco ha espresso il suo sostegno al "Treno del Ricordo", definendolo un simbolo di riscatto: «Il 'Treno del Ricordo' è un piccolo “riscatto” doveroso nei confronti dei nostri connazionali, sia agli esuli che alle persone uccise, peraltro per ben due volte, cioè 'assassinate' anche da chi per anni ha voluto negare i fatti per ideologia. Questo treno va nella direzione giusta e ricorda chi, in Italia, si è reso colpevole di non averlo fermato. Occorre continuare a raccontare questi fatti drammatici per ricordare ai nostri ragazzi come le cose sbagliate della storia non debbano ripetersi».

L'Assessore Lucente ha sottolineato l'importanza di conservare la memoria delle vittime delle foibe, affermando: «Sono trascorsi 20 anni dalla legge istitutiva del giorno del ricordo. Vogliamo conservare e rinnovare la memoria di tutte le vittime delle foibe, ricostruire e narrare la storia degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, dell'esodo dalle loro terre e della più complessa vicenda del confine orientale italiano».

Infine, il Sottosegretario Piazza ha definito l'evento come un momento particolarmente toccante, dichiarando: «Quello odierno è stato un doveroso ricordo, particolarmente toccante, di un episodio doloroso della nostra storia, un momento di celebrazione per delle persone che sono state 'italiane due volte', per nascita e per scelta».

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