Peschiera, Il cardinale Angelo Scola, in visita alla Sacra Famiglia di Bettola per un incontro con la comunità pastorale

Sarà l’occasione per un confronto sul perdurare della crisi economia: «Gli oratori e le parrocchie continuano a essere un punto di riferimento importante per tutti»

il decano di Peschiera Borromeo

il decano di Peschiera Borromeo Don Claudio Carboni

Una visita che rilancerà la speranza

Peschiera Borromeo - Martedi 5 Aprile alle ore 21 la visita pastorale del cardinale Scola farà tappa nel Decanato di Peschiera Borromeo. In occasione della visita si svolgerà un incontro col Decanato in cerca di incoraggiamento per la pastorale d’insieme e per far fronte alla perdurante crisi economica. Ne parla sul Portale della Diocesi Ambrosiana il Decano di Peschiera Borromeo don Claudio Carboni . «Il nostro Decanato – racconta Don Claudio - è nato nel 2006, quando ci siamo staccati da San Donato . È piccolo e comprende tre Comuni (Pantigliate, Mediglia e Peschiera), per un totale di dieci parrocchie (quattro singole, una unità pastorale con tre parrocchie e una unità pastorale con altre tre parrocchie). Ci sono due preti residenti, un diacono e una religiosa, perciò il lavoro non manca. Da qualche tempo sono rientrati tre preti giovani, che hanno rilanciato la pastorale giovanile a livello comunitario: per la Pasqua sono andati ad Assisi con gli adolescenti. Stiamo puntando molto sull’attenzione al lavoro d’insieme. Prima, infatti, le parrocchie avevano un parroco e un coadiutore, ora non più. E poi il nostro territorio ha una configurazione particolare: è molto frantumato in frazioni e realtà rurali, le cascine della Bassa milanese, con zone residenziali a scarsa aggregazione e poche persone originarie del luogo. Ma per fortuna - spiega il decano don Claudio Carboni - gli oratori e le parrocchie continuano a essere un punto di riferimento importante per tutti». L’intervista a Don Claudio continua con delle domande dirette:
Chiesadimilano.it:  «Avete avvertito molto la crisi economica?»
Don Claudio: «Sì, anche i piccoli imprenditori hanno faticato nei loro investimenti. Tra la gente c'è diffuso pessimismo sul futuro: si fatica a vedere la fine della crisi e rischia di prevalere lo sconforto. Mentre in passato lo facevano solo gli stranieri o le persone non residenti e senza lavoro, abbiamo notato che anche le famiglie locali ormai chiedono aiuto alla Caritas cittadina. Cerchiamo di venire incontro alle diverse necessità anche attraverso il Centro d’ascolto. E speriamo che la visita dell’Arcivescovo rilanci la speranza…»
Chiesadimilano.it:  «Immigrazione: a che punto siamo?»
Don Claudio: «Da diversi anni c’è una forte presenza filippina. Sono persone ben integrate, che iniziano a frequentare le attività parrocchiali con l’iniziazione cristiana e che sono in rapporto anche con Milano città. Ci sono poi altre nazionalità, dai giapponesi ai sudamericani, fino ad alcuni africani. Negli ultimi mesi è stata aperta una scuola di italiano per stranieri che oggi ha circa 50 utenti e prevede anche un accompagnamento per aiutare l’inserimento. Ogni anno, inoltre, si svolge la Festa delle Genti, in collaborazione con la Caritas, per facilitare l’integrazione. Abbiamo anche una commissione missionaria vicina a queste tematiche».
Chiesadimilano.it:  «Come avete preparato l’incontro con l’Arcivescovo?»
Don Claudio: «Abbiamo attivato un proficuo confronto tra tutte le parrocchie. Le diverse commissioni hanno portato avanti una riflessione sul significato della visita. E abbiamo preparato la serata a Peschiera Borromeo con la stesura delle domande e la predisposizione a metterci in ascolto. Questa attività ha avuto frutto perché ci ha aiutato a capire l’importanza della visita. Per la prima volta ci siamo ritrovati tutti insieme: nel nostro Decanato, infatti, non c’è il Consiglio pastorale decanale e fatichiamo a ritrovarci durante l’anno. Le commissioni lavorano sulla pastorale giovanile, la Caritas (stiamo cercando un’interazione tra Peschiera, Mediglia e Mombretto) e la pastorale familiare. È stato un bel lavoro di riflessione. Abbiamo iniziato a trovarci tra ottobre e novembre, non appena abbiamo saputo della visita, per tre o quattro volte. Aspettiamo adesso di sentire cosa dirà il cardinale Scola per rilanciare il lavoro pastorale d’insieme che si sta realizzando con la nascita delle Comunità pastorali e con la maggiore responsabilità dei laici».