San Giuliano Milanese, inaugurata l’Oasi Maresco-Pontile, Fronzi (WWF):«veri e propri spazi a servizio della società» |Video|
Un progetto di rinaturalizzazione per la biodiversità, l’educazione ambientale e la memoria storica locale, da oggi a disposizione di tutti

Gli interventi delle autorità, delle associazioni e dei progettisti Da sinistra: Riccardo Mancioli WWF Sud Milano; Francesco Boerchi Assessore Comune di Mediglia; Renato Aquilani Rappresentante Associazioni ambientaliste Parco Sud Milano; Daniele Del Ben Presidente PASM e Consigliere Città Metropolitana Milano; Marco Segala sindaco di San Giuliano Milanese; Giovanni Vargiu Direttore Circular Treatment Cap Holding; Gianni Del Pero Presidente WWF Lombardia; Amanda Fronzi Nature Restoration Office WWF
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Il taglio del nastro
San Giuliano Milanese ha festeggiato il 4 giugno 2025 l’inaugurazione della nuova Oasi Wwf Maresco-Pontile, un’importante area umida recuperata grazie alla collaborazione tra Gruppo Cap, Wwf Martesana Sud Milano e Wwf Italia, all’interno del progetto nazionale “Ri-Party-Amo”, sostenuto anche da Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party.
L’intervento ha permesso di ripristinare circa un ettaro di territorio nella zona rurale di via Cascina Folla, alle porte del depuratore. Una rigenerazione ambientale concreta, che ha restituito alla comunità un luogo ad alto valore ecologico e simbolico.

La cartellonistica con note geo storiche dell'area
Un’oasi nata dalla collaborazione e dalla memoria
Il sindaco Marco Segala ha aperto l’inaugurazione ringraziando Wwf e Gruppo Cap per l’invito e il lavoro svolto: «Abbiamo seguito questo progetto con grande interesse. È un intervento che valorizza un luogo suggestivo del nostro territorio e rafforza una collaborazione positiva con il Wwf Sud Milano».
L’assessore Francesco Boerchi, in rappresentanza del Comune di Mediglia, ha lodato la sinergia tra enti pubblici e mondo ambientale: «Questo progetto è il risultato di una cooperazione virtuosa tra Cap, Wwf e amministrazioni locali, che restituisce un’area verde fruibile ai cittadini».
Daniele Del Ben, presidente del Parco Agricolo Sud Milano e consigliere della Città metropolitana, ha evidenziato l’importanza strategica di luoghi come questo: «Il Parco Sud non è solo agricoltura. Ci sono molte aree naturali di proprietà della Città metropolitana che devono essere vissute e tutelate. Questo intervento lo dimostra».

Il naturalista Walter Ferrari fra gli intervenuti
L’importanza del territorio e la sfida della natura
Renato Aquilani, rappresentante delle associazioni ambientaliste del Parco Sud Milano, ha evidenziato le difficoltà burocratiche che spesso ostacolano i progetti di rinaturalizzazione: «Se fosse stato un parcheggio, sarebbe stato tutto più semplice. Per fare un’oasi, invece, abbiamo dovuto coinvolgere persino l’Enav per verificare l’effetto del riflesso dell’acqua sugli aerei. Ma grazie alla tenacia delle associazioni e alla caparbietà del Wwf Sud Milano, oggi abbiamo un risultato concreto».
Giovanni Vargiu, direttore Circular Treatment di Cap Holding, ha raccontato il lungo lavoro dietro questo risultato: «Seguivo questo progetto fin dagli inizi, quando ero ancora nella direzione tecnica. L’oasi rappresenta un nuovo modo di pensare gli impianti di depurazione: restituiamo acqua depurata alla natura e al territorio, in un circolo virtuoso».

Un progetto nazionale diventato esempio locale
Gianni Del Pero, presidente del Wwf Lombardia, ha spiegato le origini dell’iniziativa: «Qualche anno fa, in un momento economicamente difficile, il Wwf ha lanciato la sfida di raccogliere fondi per realizzare nuove aree protette. Con Ri-Party-Amo, grazie al supporto del Jova Beach Party e di Intesa Sanpaolo, abbiamo raccolto milioni di euro e tradotto le nostre idee in progetti reali, come questa oasi a San Giuliano».
Amanda Fronzi, del Nature Restoration Office del Wwf, ha coordinato il progetto: «Abbiamo portato avanti tre campagne: pulizia del territorio, formazione dei giovani e ripristino della natura. Con quest’ultima abbiamo realizzato otto interventi in tutta Italia. A San Giuliano abbiamo recuperato un’area che era stata trasformata in campo agricolo abusivo. Oggi è un ambiente vitale, dove presto torneranno anche le lucciole. Ma questa è solo una tappa: la vera sfida sarà applicare in modo sistemico la Nature Restoration Law, e rendere interventi come questo la normalità».

Un’area nata dalla storia e dalla conoscenza del luogo
Riccardo Mancioli, referente del Wwf Sud Milano, ha raccontato l’origine storica e naturale dell’area: «Abbiamo riscoperto, attraverso la memoria locale e le mappe storiche, che qui esisteva il bosco del Maresco Pontile, già citato nel 1515 durante la battaglia di Marignano. Col tempo era scomparso, ma alcuni avvallamenti nel terreno sono rimasti. Da lì è nato il progetto, con la creazione di una zona umida e di un bosco che ospita essenze tipiche della pianura padana, dai pioppi agli ontani, fino alle querce e ai biancospini. L’aula didattica realizzata permetterà a scuole e cittadini di vivere questo spazio come luogo di apprendimento e immersione nella natura».

Un futuro da costruire insieme
L’Oasi Wwf del Maresco-Pontile è ora a disposizione della cittadinanza, delle scuole e delle associazioni del territorio. Sarà gestita dal Wwf Sud Milano, che si occuperà di organizzare visite guidate, attività didattiche e momenti di sensibilizzazione ecologica.
In un territorio densamente urbanizzato come quello dell’area metropolitana milanese, il recupero di anche solo un ettaro di natura è un gesto potente. Un segno concreto che ambiente, cultura e istituzioni possono camminare insieme. E, come ha ricordato Amanda Fronzi, «queste non sono solo aree per la biodiversità, ma veri e propri spazi a servizio della società».
Giulio Carnevale