Aumento delle rette dei nidi: a Segrate prosegue la mobilitazione dei genitori

«Non si può giocare con il bilancio delle famiglie»

Continua il braccio di ferro tra il Comune di Segrate e i genitori dei bambini che frequentano i nidi comunali in merito all’annunciato innalzamento delle tariffe fino al 40%. Nei giorni scorsi si è infatti tenuto l’incontro tra l’Amministrazione e le famiglie per discutere della questione, nonché dell’eliminazione degli sconti sul secondo figlio e della riduzione sgravi sul part-time, che hanno toccato le fasce ISEE sopra i 33.000 euro. 

«A questo appuntamento, quello decisivo, in cui la giunta Micheli avrebbe dovuto presentarsi con proposte concrete, ci siamo trovati davanti a proposte inaccettabili – commenta un gruppo di famiglie del nido Sbirulino -. Nessuna variazione sul gettito previsto di 190.000 e una proposta di valutazione di revisione delle tariffe a partire (forse) da gennaio 2018 in modo progressivo, che non esclude anche ulteriori possibili aumenti alle altre fasce ISEE. È semplicemente una proposta inaccettabile, che non ha minimamente tenuto conto delle ragioni delle famiglie. Una recente sentenza del TAR di Aosta ha inoltre bocciato gli aumenti delle tariffe dei nidi nel corso dell’anno scolastico. Sarebbe una manovra impossibile. Ne è consapevole il Comune? La sensazione è che si stia giocando con i conti delle famiglie senza preparazione». 

I genitori poi rincarano la dose: «É ancora più inaccettabile la totale mancanza di sensibilità rispetto ad un tema cardine della campagna elettorale del sindaco Micheli. Un duro colpo per il servizio pubblico, un forte incentivo per le fasce medie ad iscriversi ai nidi privati, che offrono rette pari  se non minori. Una follia. Quello che si chiede è che il Comune torni sui suoi passi. Con urgenza». 

Papà e mamme ricordano inoltre che: «All’incontro è stato ribadito il “no” all’altissimo e indiscriminato aumento delle tariffe sopra certe fasce dal 20 al 40%, all'eliminazione o abbassamento significativo degli sgravi sul secondo figlio o su orari ridotti e la scelta del comune di alzare la copertura delle spese del cittadino per il nido all'80%, quando servizi quali gli impianti sportivi hanno copertura 46%». 

I genitori, quindi, annunciano le loro prossime mosse: «La mobilitazione continua. Le famiglie si stanno muovendo attraverso una mozione da presentare in Consiglio. Se nemmeno questa basterà faremo una petizione. Le proveremo tutte. Perchè non si può giocare con il bilancio delle famiglie di Segrate che, oltre al nido, si troveranno la batosta degli aumenti su rette della mensa scolastica, servizi pre e post infanzia, Irpef, IMU e Tari».

Alessandro Garlaschi