Spino d’Adda: aggiudicata a una realtà spinese la gestione del Centro estivo

La gara d’appalto è andata appannaggio de “L’Isola che non c’è” di Angelica Giannasi. Il centro durerà 2 mesi e unirà i bambini delle scuole dell’infanzia, elementari e medie

Riccaboni: «Garantito pari trattamento per i bambini diversamente abili»

La gestione del CRED di Spino d’Adda è stata ufficialmente assegnata a “L'Isola che non c'è” di Angelica Giannasi che, alla gara d’appalto indetta dal Comune, ha battuto la coop “Rotonda dei Mille” di Bergamo, la SOL.I di Lodi, la “Umana Avventura” di Cremona e la “Filikà” di Crema. Per l’edizione 2016 del centro estivo a Spino d’Adda si annunciano alcune novità sostanziali. Per la prima volta, infatti, il servizio durerà ben due mesi, dal 4 luglio al 26 agosto (ad esclusione della settimana di Ferragosto) e, oltre a ciò, unirà ragazzi e bambini delle scuole di Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado. Sino allo scorso anno, infatti, la Secondaria di Primo Grado aveva un altro CRED dedicato, che tuttavia risultava poco frequentato. Per quanto invece concerne gli aspetti che rimarranno invariati, vanno sottolineati la gestione economica diretta da parte de “L'Isola che non c'è” (che ritira le rette e gestisce gli insoluti), la possibilità di pranzare al sacco, a casa o in mensa (con buono da 4,2 euro) e di iscriversi settimana per settimana. Allo stesso modo resta garantito il pari trattamento per i bambini diversamente abili, che potranno iscriversi al Centro pagando la stessa quota dei bimbi normodotati e avranno garantita la presenza di un educatore. «Tutti i bambini devono poter andare al centro estivo - ha dichiarato il sindaco Paolo Riccaboni -. La priorità è garantire che anche i disabili possano trascorrere l’estate con gli amici al centro estivo. Perché sono come gli altri, perché condividere momenti di gioco e tempo libero con un bambino diversamente abile arricchisce anche il bambino normodotato e perché le famiglie di disabili hanno diritto di essere alleggerite per qualche ora, sapendo che il loro bambino è in un posto in cui sta bene e si sente bene».
Redazione Web