Due operai muoiono in un cantiere a Pieve Emanuele

I tecnici, di 47 e 55 anni, stavano costruendo una barriera lungo la linea ferroviaria. All’origine forse un errore umano. M5S Lombardia: «Profondo cordoglio, fare subito chiarezza»

I soccorsi sul luogo della tragedia

I soccorsi sul luogo della tragedia Foto Ansa

Dramma a Pieve Emanuele dove due operai, di 55 e 47 anni, sono morti all'interno di un cantiere in via Roma, schiacciati dal crollo di una lastra metallica. La tragedia si è consumata attorno alle 12 di mercoledì 3 aprile. I lavoratori erano impegnati nella realizzazione di paratie divisorie tra i binari ferroviari e i vicini terreni agricoli. Secondo quanto accertato finora il crollo sarebbe stato causato da una manovra sbagliata con una gru: uno dei due è morto sul colpo, l'altro è stato soccorso e portato in ospedale ma non c'è stato nulla da fare. Un terzo operaio, invece, è rimasto illeso. La linea ferroviaria Milano-Tortona è stata subito bloccata. Sono in corso i primi accertamenti da parte della Procura di Milano, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo come previsto in questi casi. Del caso è stato informato il pm di turno Danilo Ceccarelli e se ne occupa il dipartimento guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano. 

«La notizia è gravissima e ci riempie di tristezza – commenta Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia -. Le morti bianche sono una piaga che va combattuta con la prevenzione e con una puntuale attività normativa che fino ad oggi non ha avuto il giusto spazio all’interno della Commissione Sanità di Regione, di cui faccio parte. Quando accadono queste tragedie, oltre ad esprimere vicinanza alle famiglia, va fatta immediata chiarezza a dimostrazione che le Istituzioni riescono a dare immediate risposte ai cittadini».

Grande sgomento e cordoglio anche da parte di Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Pd, che non risparmia una stoccata polemica a Roma: «La sicurezza sul lavoro deve essere messa al centro dell'agenda del Governo e delle istituzioni, servono più investimenti nella prevenzione, e non tagli. La riduzione delle imposte sul lavoro sbandierata dal Governo, infatti, è stata finanziata dal taglio di circa mezzo miliardo in tre anni ai fondi che servono a incentivare gli imprenditori per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro».

Redazione Web

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