Facciamo chiarezza, nuovo DPCM in vigore dal 4 maggio. Cosa si può fare nella “Fase 2” e cosa resta vietato?

Ecco le principali novità contenute nel decreto del 26 aprile: lavoro, visite ai parenti e attività motoria. Molte attività ancora interdette

Come annunciato con una lunga conferenza stampa dal Presidente del Coniglio Giuseppe Conte domenica 26 aprile, il nuovo DPCM entrerà in vigore a partire dal 4 maggio e avrà una validità di 14 giorni, dunque sino al 17 dello stesso mese. Il decreto, inutile ribadirlo, ha suscitato polemiche provenienti da molti settori della società e dell’economia a causa della sua rigidità e scarsa flessibilità. Ma ciò che i più imputano al premier è di aver vergato un documento ambiguo, poco chiaro e, in alcuni passaggi, addirittura indecifrabile. Risultato? Disorientamento totale di molti cittadini e incertezza diffusa con conseguente malcontento pressoché generale. Per riparare ad alcune imprecisioni e aspetti contraddittori oltre che per contenere le innumeri voci di protesta levatesi già pochi minuti dopo l’annuncio delle nuove misure, il capo del Governo ha cercato di aggiustare il tiro correggendo alcune misure e cercando di dare delucidazioni agli italiani riguardo ad altre. Nel dettaglio, cerchiamo di riassumere, nel modo più semplice ed esaustivo possibile, le principali misure a cui tutti saremo sottoposti a partire dal primo lunedì di maggio. 

Per dipanare il bandolo di una matassa (un decreto) per troppi versi poco lineare, occorre partire da quattro punti fermi, ovvero le quattro “motivazioni” che rendono autorizzati gli spostamenti delle persone fisiche. Questi sono: comprovate esigenze lavorative; situazioni di necessità; motivi di salute; spostamenti finalizzati ad incontrare i parenti. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e distanziamento sociale. Assodati questi quattro “pilastri”, e confermata la possibilità di muoversi per chi già lo poteva fare in ottemperanza ai precedenti decreti, proviamo ad addentrarci nei meandri del DPCM e a metterne in luce le principali novità.

- Sono consentiti gli spostamenti per visite mediche, anche non legate a esigenze ed urgenze immediate.

- Continua a non essere possibile raggiungere le seconde case. Viceversa, chi fosse rimasto “bloccato” in una seconda proprietà è adesso autorizzato a rientrare presso il proprio domicilio.

- Gli spostamenti interregionali permangono interdetti salvo che per comprovati motivi di lavoro, di salute o di assoluta urgenza. Per coloro che rientrassero dall’estero, è necessario sottoporsi a un periodo di quarantena della durata di 14 giorni.

- Sono consentiti gli spostamenti da casa motivati da comprovate esigenze lavorative. I motivi dello spostamento devono comunque essere dimostrati attraverso il nuovo modulo di autocertificazione.

- Restano «sospese le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato». Ergo, ancora niente cinema né teatri o discoteche. 

- Stando alle nuove disposizioni, è possibile recarsi a fare visita a congiunti fino al sesto grado di parentela. Sollecitato in materia di “congiunti”, Conte ha poi spiegato che è anche consentito incontrare coloro che siano da considerarsi «affetti stabili», ma non amici e conoscenti. 

- È consentito svolgere attività motoria e sportiva individualmente o con un’altra persona rispettando la distanza rispettivamente di uno e due metri. È consentito inoltre andare in bicicletta e svolgere attività anche non in prossimità della propria abitazione, pur nel rispetto delle misure di distanziamento. Restano tuttavia chiusi palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, sociali e ricreativi. Le competizioni sportive sono ancora ferme ma sarà possibile, per atleti riconosciuti di interesse nazionale, accedere agli impianti sportivi e svolgere allenamento a porte chiuse.

- A discrezione delle amministrazioni comunali, possono riaprile parchi e giardini pubblici, nei quali valgono le regole di sicurezza. Permangono severamente vietati gli assembramenti nelle strade e nei luoghi pubblici in generale. 

- I più piccoli potranno recarsi nei parchi pubblici, opportunamente accompagnati da genitori o tutori, pur non potendo ancora accedere alle aree gioco.

- L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

- Le attività di ristoranti e bar sono consentite solo per le funzioni di consegna a domicilio e d’asporto. 

- La riapertura di parrucchieri, barbieri e centri estetici è fissata per il primo giugno.

- Sono ancora sospese le funzioni religiose. Stando alle parole di Conte e su “suggerimento” delle autorità ecclesiastiche, sembra che la messa potrà essere celebrata a partire dal 10 maggio. Autorizzazione concessa già a partire dal 4 maggio per i funerali, da celebrarsi in forma strettamente privata alla presenza di un massimo di 15 perone. È inoltre possibile celebrare matrimoni alla sola presenza di testimoni e parenti stretti; al termine della funzione non è consentita alcuna festa. 

- Proseguono le proprie regolari attività gli esercizi di farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai. 

- Coloro i quali si trovino ad essere sottoposti alla misura di quarantena hanno il divieto assoluto di lasciare il proprio domicilio. Tale divieto è valido anche per i soggetti con temperatura superiore a 37.5 C e/o sintomi da infezione respiratoria. 

- Restano in vigore le norme che prescrivono di spostarsi muniti di autocertificazione e di indossare la mascherina nei luoghi pubblici chiusi e in quelli aperti in cui risultasse problematico mantenere la distanza di sicurezza. Sono esenti da tale obbligo i minori di 6 anni di età.

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