Cà del Lambro: la bonifica dell’area è finalmente possibile

Il Consiglio di Stato ha infatti rigettato il ricorso presentato dai titolari dell’azienda agricola. Serviranno però ingenti risorse, che dovrà investire la Regione. Associazione Parco Sud Onlus: «Un plauso all’Amministrazione di Mediglia»

I terreni avvelenati di Cà del Lambro a Mediglia restano sotto sequestro e non potranno essere coltivati. Inoltre, i capi di bestiame allevati non potranno essere macellati per il consumo. Dopo il Tar (Tribunale amministrativo regionale) anche il Consiglio di Stato, nei giorni scorsi, ha infatti respinto il ricorso presentato dai titolari dell’azienda agricola sita nell’area da 45mila mq compresa tra il fiume Lambro, la roggia Piora e il confine con San Giuliano. In tal senso è stato valutato in maniera positiva l’iter intrapreso dall’Amministrazione di Mediglia e dalla Città Metropolitana, aprendo quindi la strada alla bonifica. «Ben due Commissioni d’inchiesta – commentano gli esponenti dell’Associazione per il Parco Sud Milano Onlus -, già dal 2005 e ancora nel 2017, hanno confermato la presenza nel terreno e nell’area adiacente al fiume Lambro di elementi pericolosi per la salute pubblica, tra i quali il cadmio, metallo pesante che può danneggiare reni e ossa e favorire il tumore ai polmoni». Il risanamento dei terreni, però, si annuncia piuttosto oneroso (si ipotizzano decine di milioni di euro), data la profondità e l’estensione dell’area contaminata. Risorse che il Comune di Mediglia non può investire e che, dunque, dovranno arrivare dalla Regione. «Speriamo che Regione Lombardia riesca a trovare quanto prima i soldi – conclude l’Associazione ambientalista -. Anche perché nell’area a Est del Parco Sud vi sono altre due “terre dei fuochi” da bonificare: a Cerro al Lambro l’area ex Saronio (azienda di armi chimiche) e a Carpiano i veleni versati da “ignoti” nei campi. All’Amministrazione di Mediglia, guidata da Paolo Bianchi, va comunque il nostro plauso: i veleni di questi campi, infatti, giacciono sotto quella terra da quasi 40 anni».
Redazione Web

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