Mediglia: in 500 al maxi rave party abusivo nell'area dell'ex tritovagliatore |GALLERY|

Alcol, musica a tutto volume e droga a Bustighera. Sul posto i carabinieri con gli agenti della polizia locale di Mediglia e Peschiera, che hanno monitorato costantemente la situazione. Lanni (Progetto Mediglia): «Nessun pericolo, non facciamo allarmismi». La replica del vicesindaco Fabiano: «Affermazioni gravi, chiederemo spiegazioni»

L'area del rave ripresa dal drone in dotazione alla polizia locale di Mediglia

L'area del rave ripresa dal drone in dotazione alla polizia locale di Mediglia

Automobili e caravan parcheggiati alla rinfusa, musica incessante a tutto volume e poi alcol a fiumi, droga e sballo incontrollato. Il “popolo della notte” è accorso in massa a Bustighera, frazione di Mediglia, dove, tra sabato 15 e domenica 16 febbraio, ha dato vita ad un maxi rave party cui, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno preso parte almeno 500 persone, provenienti da tutta Italia e non solo. Queste feste abusive, che non godono quindi di alcun tipo di autorizzazione, vengono organizzate via social ed hanno solitamente come teatro ex aree industriali abbandonate ed ogni genere di capannone dismesso. Un fenomeno che, periodicamente, interessa anche il Sud-Est Milano. 

Questa volta è toccato all'area di circa 50mila mq dell'ex tritovagliatore. I primi ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati alcuni gruppi di vicinato, che hanno subito lanciato l'allarme: oltre ai carabinieri della Compagnia di San Donato e della Tenenza di San Giuliano, si è mobilitata anche la polizia locale medigliese, con il supporto dei colleghi del Comando di Peschiera. Quando le forze dell'ordine sono arrivate in loco, nella serata di sabato, i capannoni erano già colmi di giovani in stato di alterazione. Per questo si è deciso di non procedere allo sgombero, per chiari motivi di sicurezza, preferendo attendere e tenere la situazione sotto controllo. Man mano che i ravers lasciavano l'area alla spicciolata, agenti e militari hanno proceduto ad identificarli, riuscendo a intercettare circa un centinaio di persone. Il monitoraggio è proseguito incessantemente anche per buona parte della giornata di domenica, quando alla fine tutti i partecipanti hanno lasciato i capannoni dismessi. «A Mediglia abbiamo avuto un fine settimana a dir poco impegnativo, che ci ha lasciato pienamente segnati – commenta Gianni Fabiano, vicesindaco medigliese -. Avere un rave party sul proprio territorio e vedere ragazzi di circa vent'anni che “distruggono” la loro vita, da genitore, lascia un grande amaro in bocca e ti fa pensare al grande senso di responsabilità che ognuno dovrebbe avere nei confronti dei propri figli». 

Quanto accaduto a Bustighera tra sabato 15 e domenica 16 febbraio non ha altresì mancato di suscitare una polemica a distanza tra Roberto Lanni, consigliere d'opposizione di Progetto Mediglia, e lo stesso Fabiano. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Cittadino” di lunedì 17 febbraio, infatti, Lanni si è recato negli spazi dell'ex tritovagliatore, incontrando alcuni dei partecipanti al rave. «Nella struttura facevano le salamelle, ascoltavano musica, ma non parliamo di situazioni di pericolo – ha dichiarato il consigliere a “Il Cittadino”-; certo il volume era alto, ma non facciamo allarmismi, anzi questi ragazzi hanno rifatto vivere una struttura che era morta da più di dieci anni». 

«Leggere queste dichiarazioni mi ha fatto ancora più male – ha replicato il vicesindaco -. Il Consigliere, che è parte della nostra Comunità, minimizza quanto accaduto, sostenendo che “per fortuna” qualcuno ha fatto rivivere questo posto abbandonato, dimenticandosi che si tratta di una proprietà privata chiusa e che quindi entrarvi è un reato. Fare delle affermazioni del genere significa incitare le persone a commettere un reato. Inoltre dai sopralluoghi effettuati abbiamo trovato di tutto e di più: siringhe di vario genere, preservativi, bottiglie di alcolici. Dobbiamo stare attenti a cosa si dichiara, perchè abbiamo la responsabilità di amministrare dei territori, di costruire il futuro dei più giovani e affermazioni di questo genere non fanno onore né come amministratore di un Comune né tanto meno come uomo. Vedere dei ragazzi distrutti, ubriachi, sporchi di certo non ha nulla a che vedere con il buon vivere di una Comunità civile. I segnali e gli insegnamenti che dobbiamo dare ai giovani sono altri. Per questo – conclude Fabiano - credo che il Consigliere debba vergognarsi delle sue affermazioni e come esponente dell'Amministrazione di Mediglia, insieme al sindaco e al nostro gruppo, avanzeremo sicuramente delle richieste di spiegazione al Consigliere in questione».  
Redazione Web

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