Maimeri resta a Mediglia: si allontana la delocalizzazione
Lo storico marchio dei colori verso la permanenza a Bettolino: svolta annunciata dopo l’incontro tra il sindaco Fabiano e l’amministratore Gianni Maimeri

Una notizia attesa e accolta con sollievo da lavoratori e territorio: la Maimeri, celebre azienda italiana produttrice di colori per artisti, potrebbe restare a Mediglia. Dopo mesi di incertezza e lo spettro concreto di una delocalizzazione in Inghilterra, si fa sempre più probabile la permanenza dello stabilimento di Bettolino, come emerso nei giorni scorsi durante un incontro tra il sindaco Gianni Fabiano e l’amministratore delegato dell’azienda, Gianni Maimeri. L’inversione di rotta è netta rispetto agli scenari paventati fino a poco tempo fa, quando la chiusura del sito produttivo sembrava imminente e lo stato di agitazione dei lavoratori era ormai conclamato. Dal confronto sono invece emersi spiragli positivi: «Se prima la chiusura era molto, molto probabile, oggi è molto, molto probabile la permanenza», ha dichiarato lo stesso Maimeri al termine del vertice. Fondata nel 1923 e presente a Bettolino dal 1968, Maimeri rappresenta un pezzo di storia industriale e culturale non solo per Mediglia, ma per l’intero comparto artistico italiano. La sua possibile uscita dal territorio, prevista inizialmente entro fine anno, avrebbe comportato non solo la perdita di 46 posti di lavoro, ma anche la dissoluzione di un’identità locale profondamente radicata. Il cambio di prospettiva non elimina del tutto le difficoltà: si profila infatti un percorso complesso, fatto di revisione dell’organico e ricorso alla cassa integrazione. Tuttavia, come sottolineato durante l’incontro, l’obiettivo resta quello di minimizzare l’impatto occupazionale, salvaguardando le posizioni lavorative attraverso criteri legati all’anzianità e alla situazione familiare dei dipendenti. Decisivo sarà il confronto con i soci di maggioranza del gruppo Fila, a cui Maimeri fa capo, e con le rappresentanze sindacali. Il sindaco Fabiano ha definito la svolta come «un segnale importante, che restituisce dignità e prospettiva a un’azienda che da 57 anni è parte integrante del tessuto identitario di Mediglia». Rimane da definire nel dettaglio il piano industriale, ma intanto si allontana l’ipotesi di una chiusura totale: un passo avanti che riaccende le speranze di una comunità intera e rilancia il valore del dialogo tra istituzioni, azienda e lavoratori.