L’anomalo caso del PD latitante. Anche se Albino Mainardi, il responsabile di zona, afferma che il partito sia rappresentato in Consiglio comunale
Francesco Castellotti, segretario del PD di Mediglia, ha comunicato le sue dimissioni attraverso una lettera aperta pubblicata sul sito del Partito. «La decisione è dettata principalmente da ragioni di nuove responsabilità in ambito lavorativo e scelte di natura familiare», ha dichiarato. Contattato per un’intervista, Castellotti, pur avendo inizialmente annunciato la sua disponibilità, si è in seguito negato, trincerandosi dietro gli stessi impegni che l’avrebbero portato a rinunciare all’incarico. È stato quindi contattato il consigliere regionale Franco Mirabelli, che, però, ha fatto sapere di essersi occupato della campagna elettorale di San Giuliano, e non di Mediglia. Abbiamo tentato con Saimon Gaiotto, coordinatore della zona Sud Est, che con un sms ha fatto sapere che Mediglia rientra nella zona Sud, e che non è di sua competenza. Abbiamo infine scoperto che Mediglia rientra nel coordinamento territoriale di San Giuliano Milanese. È Albino Mainardi, sconosciuto alla maggioranza degli addetti ai lavori, il responsabile. «Chi dice che non siamo rappresentati in Consiglio comunale dice il falso – ha dichiarato Mainardi –; Andena e Scarabottolo sono i nostri rappresentanti». Le dichiarazioni del coordinatore non sono certo lo specchio dei commenti dei militanti medigliesi, che a loro dire, dopo tanti anni, non hanno alcun referente in Consiglio comunale. Viste le tendenze nazionali, sembra proprio che Mediglia sia un caso anomalo per tutta la Sinistra. Se il PD avesse vinto anche a Mediglia, sarebbe stato così difficile ricevere risposte?
Silvia Arrigoni