L’avviamento della centrale a biogas di Mediglia preoccupa la cittadinanza. Come risponde l'Amministrazione comunale?

L’avviamento della centrale di biogas a Mediglia preoccupa la cittadinanza: l’Amministrazione Comunale risponde.

Il biogas è annoverato per questi motivi tra le fonti energetiche rinnovabili ed ecologiche. Centrali che utilizzano scarti per produrre energia, se si pensa a centrali di piccole dimensioni e confinate all’interno di un ciclo produttivo aziendale; se invece si parla di impianti di grandi dimensioni, vengono aggiunte variabili non di poco conto che fanno cambiare la complessità finale del progetto.
Gli impianti di biogas possono utilizzare per il loro funzionamento anche prodotti appositamente coltivati come ad esempio il mais e gli insilati agricoli. Si tratterebbe quindi di alimenti commestibili che vengono utilizzati per alimentare le centrali e qui sorge un primo dubbio di carattere etico accompagnato da un dubbio di tipo ecologico: se non destinato ad uso alimentare, il mais potrebbe essere trattato con fertilizzanti in quantità maggiore e quindi creare problemi di inquinamento.
Inoltre, l’impatto paesaggistico comportato dalle centrali stesse, le emissioni nocive della cui natura non si è ancora del tutto certi e il fatto che gli impianti siano rumorosi e maleodoranti fanno aprire altri interrogativi.
In vista dell’avviamento della centrale di biogas di Mediglia, molti cittadini si sono mobilitati in questo senso: in particolar modo il Comitato “Cittadini di Mediglia per l’ambiente”, nella persona di Silvano Piazza, si interroga su quali siano le sorti della propria cittadina.
Il Comitato si domanda: «Perché utilizzare enormi aree agricole per produrre il mais da trattare nell’impianto? È sbagliato sia da un punto di vista etico (si utilizza cibo per produrre energia elettrica), ma anche ecologico. Un mais che non si mangia può ricorrere ad un uso dissennato di chimica, fertilizzanti e antiparassitari, inquina e mina la fertilità, consumando una spropositata quantità di acqua».
Oltre a questo punto critico, il sig. Piazza continua affermando che gli impianti sono molto costosi e maleodoranti. «Stanno inoltre emergendo timori - continua - per possibili rischi per la salute dovuti a contaminazione da batteri. In Germania, leader in Europa per il biogas, c’è chi ha ipotizzato che le contaminazioni da batteri che hanno paralizzato il mercato dell’ortofrutta continentale lo scorso anno fossero state causate dalla diffusione di digestati da biogas».
L’Amministrazione comunale, nella persona dell’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Fabiano afferma che «il Comune ha agito in completa trasparenza e tempestività, portando a conoscenza il Consiglio e i cittadini con comunicazione del Sindaco nella seduta del 21/12/2011, con un comunicato relativo alle decisioni prese all'incontro della conferenza dei servizi in Provincia, avvenuto in data 20/12/2011(il giorno prima). Si tratta di quasi un anno fa. Inoltre l’approvazione è stata data dalla Provincia e non dal Comune».
«Naturalmente - prosegue l’assessore Fabiano - il Comune si impegna a vigilare sulla centrale e a garantire che vengano rispettati i diritti dei cittadini sia in termini di salute che in termini di incolumità. Sarà garantito inoltre il controllo di vigilanza sull’impianto a livello dell’aria, del terreno e della falda acquifera, monitoraggio ambientale allo scopo di ridurre il rischio inquinamento durante il funzionamento dell’impianto. Il Comune ha poi l’obbligo di assicurare alternative viabilistiche per il traffico aziendale e per l’impianto non gravanti nei centri abitati di Mediglia».
Vanja Colia