Omicidio di Melzo: Rosa Fabbiano resta in carcere e non risponde al giudice

La 57enne di Mediglia, accusata di omicidio volontario e vilipendio di cadavere, ha fatto scena muta, chiudendosi in se stessa e avvalendosi della facoltà di non rispondere. I Servizi Sociali di Mediglia hanno già preso in carico il marito invalido

I Carabinieri davanti alla casa di Lucia Cipriano a Melzo

I Carabinieri davanti alla casa di Lucia Cipriano a Melzo

La piccola comunità di Mombretto di Mediglia è ancora sconvolta per le pesantissime accuse a Rosa Fabbiano, la 57enne accusata di aver ucciso e poi smembrato il corpo dell’anziana madre, Lucia Cipriano, nel suo appartamento di Melzo. La presunta omicida viveva col marito invalido in via Melozzo da Forlì, dove tutti la conoscevano come una donna “normale e premurosa”. Nessun elemento che, a prima vista, lasciasse quindi presagire un gesto così efferato. Il Comune di Mediglia, attraverso i Servizi Sociali, si è già attivato per fornire adeguata assistenza al marito invalido. Intanto Il gip di Milano Giulio Fanales ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere a San Vittore per omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere aggravato. Nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice, alla presenza anche dell'aggiunto Laura Pedio e del pm Elisa Calanducci, titolari dell'inchiesta condotta dai carabinieri, Rosa Fabbiano si è avvalsa della facoltà di non rispondere, così come già aveva fatto davanti agli inquirenti nella serata di giovedì scorso. La 57enne medigliese si è chiusa in un vero e proprio mutismo e, al momento, ancora non c’è ancora una confessione dell’omicidio. Non si esclude che per Rosa Fabbiano possa essere richiesta una perizia psichiatrica e che, a breve, la donna possa essere ascoltata nuovamente dal gip.

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