Mediglia sotto shock, Rosa Fabbiano 57enne avrebbe soffocato e fatto a pezzi il cadavere della madre di 84 anni servendosi di una sega
La donna avrebbe soffocato l'anziana madre e poi usato una sega da falegname trovata in cucina per sezionare il cadavere provando poi a bruciarne i resti. Il cadavere è rimasto due mesi nella vasca da bagno nell'appartamento di Melzo: «Non ce la facevo più, ho fatto un disastro»

La residenza di Rosa Fabbiano a Mombretto di Mediglia
Giovedì notte è stata fermata per omicidio una delle figlie
dell’84enne trovata morta ieri nella vasca da bagno della sua abitazione a
Melzo (Mi). Tutte e tre le figlie della donna sono state ascoltate ieri dai
carabinieri del comando provinciale di Milano e della Compagnia di Pioltello
che seguono le indagini coordinati dal pm di turno, Elisa Calanducci. «Non ce
la facevo più. Ho fatto un disastro». Saranno queste le sue uniche parole. Dopo
quel primo istintivo sfogo, Rosa Fabbiano, si chiude nel silenzio. Venerdì 27 maggio, la donna è stata
interrogata per ore dai carabinieri, non ha reagito. Nessuna spiegazione del
perché avrebbe ucciso sua madre, Lucia Cipriano, pensionata di 84 anni affetta
da demenza senile di cui si occupava da tempo e con fatica. Delle tre figlie
era l’unica che si prendeva cura della madre. Fabbiano avrebbe sezionato il
corpo con una sega, tentando di incendiare i resti, tenuti poi nascosti per
settimane. Per il pm Elisa Calanducci gli elementi sono comunque sufficienti
per il fermo per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. La donna con
un cenno del capo fatto ai carabinieri, avrebbe in sostanza confermato la ricostruzione
degli ultimi momenti passati con l’anziana madre nella casa al secondo piano di
una palazzina in via Boves a Melzo. Subito prima dell’intervento dei
carabinieri la donna avrebbe ammesso il delitto con la sorella di 48 anni.
Quest’ultima, preoccupata perché non aveva notizie della madre da tempo, si
sarebbe recata a Melzo per verificare di persona le sue condizioni. Rosa
Fabbiano, la 57enne vive col marito e due figli a Mediglia nella frazione di
Mombretto. La morte dell’anziana sembrerebbe esser stata causata da asfissia,
dopo che la figlia l’ha accompagnata nella vasca da bagno e l’ha coperta con un
telo di cellophane. All’interno dell’appartamento, inoltre, sono stati rinvenuti
numerosi profumatori per l’ambiente e salviette, probabilmente disposti dalla
presunta assassina per nascondere gli odori emessi dal corpo ormai in avanzato
stato di decomposizione. L’omicidio, infatti, potrebbe essere stato commesso
tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, mentre a metà del mese scorso
ci sarebbe stato un tentativo da parte della figlia di bruciare alcuni vestiti
della vittima.
«Lascia esterrefatti l’efferatezza di questo delitto - così il sindaco
di Mediglia, Giovanni Fabiano al quotidiano Il Giorno- . Dopo due anni di pandemia, ci si
aspetterebbe un rafforzamento dei legami di famiglia. Qui è accaduto
l'opposto».