Disastro Idroscalo, dal Consigliere di Città Metropolitana Ettore Fusco critiche per la malagestione: «Sprechi e gestione dubbia»

Il CdA di Idroscalo segnala leggerezze amministrative, incuria e poca competenza. Sotto accusa Sala e la sua vice Arianna Censi. Fusco all’attacco: “Collaboratori non all’altezza”

Ettore Fusco

Ettore Fusco Vicesindaco di Opera e Consigliere della Città Metropolitana di Milano

«Il Sindaco Sala dovrebbe cercare di capire cosa succede all’Idroscalo visto che il Consiglio di Amministrazione lamenta un cattivo uso delle risorse pubbliche, la mancanza di professionalità da parte del personale dirigenziale e assenza di volontà politica per la crescita del sito da parte di Città metropolitana». È quanto si legge in un comunicato stampa della Città Metropolitana di Milano che, per bocca del Consigliere Ettore Fusco (Lega), denuncia una gestione poco oculata di una realtà, l’Idroscalo, assurto agli onori (oneri, n.d.r.) delle cronache a causa della malagestione e della negligenza con cui viene amministrata. 

«Vogliamo ospitare le olimpiadi e lasciamo che Idroscalo sia in balia di funzionari dalle dubbie capacità e vicesindaci che forse neppure hanno idea delle potenzialità di questo nostro gioiello impedendo a professionisti con a cuore la struttura di rilanciarla eliminando ciò che resta di una dubbia gestione ed in particolare degli sprechi denunciati dai consiglieri in carica. Sala si affida, infatti, con troppa leggerezza alla sua Vice Arianna Censi che ha mostrato poca dimestichezza con la gestione politica, anche di Idroscalo, mentre l’assoluta assenza del Sindaco si fa sentire nei tanti ruoli in cui la ex Provincia di Milano era in grado di muoversi». Fusco non ci sta e con lui larga parte dei cittadini. Il comunicato sottolinea inoltre come, tra le molte falle, vi sia persino un direttore sgradito allo stesso CdA e infine sollevato dal proprio incarico ma da sempre difeso da Arianna Censi. Altre questioni aperte riguardano l’uso improprio dei parcheggi e della pubblicità all’interno del perimetro del grande lago alle porte di Milano. 

Fusco rincara quindi la dose: «Sala non dimentichi di essere il Sindaco di Città metropolitana» – oltre che di Milano strictu sensu - «cosa che gli ricordo ad ogni Consiglio metropolitano a cui presenzia, pochi peraltro, dato che seppure questo ruolo non gli interessi, poiché troppo attento alla sua Milano a breve al voto, deve comunque occuparsene anziché delegare tutto a collaboratori non all’altezza». 

A fare da contorno ad una vicenda già di per sé spiacevole è arrivata la lettera del CdA, la quale suona come un ultimatum: «Non abbiamo alcuna intenzione e neppure interesse di procedere come semplici notai di qualcosa che strategicamente è ancora fermo a logiche e metodologie superate. Come interlocutori con i quali confrontarsi per studiare i cambiamenti necessari vogliamo sottolineare come invece, ancora nel corso dell’ultima riunione con la Vicesindaca Arianna Censi, ci sia stato categoricamente impedito di introdurre qualsiasi discorso e considerazione di tipo strategico. Non possiamo e non vogliamo stare zitti di fronte a chi potrebbe avvalersi del nostro supporto, per poi prenderne anche il merito, ma che invece preferisce l’immobilismo generalizzato».

Si attende ora una risposta del Sindaco, il quale, auspicabilmente e almeno per questa volta data la gravità della situazione, dovrebbe agire in prima persona e tempestivamente, per poi assegnare la gestione di Idroscalo a personalità competenti.

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