Milano, attimi di terrore in via Aquila, 50 richiedenti asilo mandano in ospedale due agenti

Una rivolta degli ospiti del centro accoglienza straordinaria per richiedenti asilo nella periferia Est di Milano, ha messo sotto assedio una volante della polizia e due agenti si ritrovano entrambi con un braccio rotto

Uno dei poliziotti a cui hanno il braccio

Uno dei poliziotti a cui hanno il braccio

Centro accoglienza via Aquila, Milano

Centro accoglienza via Aquila, Milano

«n 70 casi su 94, l’aggressore è un cittadino straniero»

Milano, 5 agosto 2019 - Tutto, racconta Milanotoday, è iniziato ieri intorno alle 14,30 quando un'ambulanza è entrata nel centro per aiutare un migrante di 19 anni che si era sentito male dopo lo scoppio di un incendio. Dalle prime indagini sembrerebbe che un cortocircuito abbia generato il divampare delle fiamme all'interno della stanza in cui si trovava il 19enne. I sanitari del 118 hanno quindi immediatamente avvertito i vigili del fuoco che, giunti sul posto, hanno visto due giovani che cercavano di estrarre fuori il giovane spaccando le finestre della stanza. Poco dopo uno degli immigrati del centro avrebbe lanciato dei sassi contro il camion dei vigili del fuoco. Due agenti di una volante che si trovavano sul posto lo hanno subito arrestato ma una cinquantina di immigrati li ha accerchiati per difendere l'arrestato. L'aggressione è terminata solo dopo l'intervento di altre volanti e dei carabinieri e 7 persone (3 gambiani, 2 senegalesi, un maliano e un immigrato della Costa d'Avorio) sono state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Otto persone sono finite al pronto soccorso del Niguarda perché intossicate, mentre il 19enne e un altro ospite del centro sono state portate in codice giallo. Il centro è stato chiuso dai vigli e 45 immigrati ora si trovano nella ex caserma Mancini di via Corelli.

La dura condanna del Sap

Dal Sap arriva una dura condanna dell'aggressione ai due poliziotti che hanno entrambi un braccio rotto. «Se non si interviene a livello normativo prevedendo ed applicando una pena severa alla condotta criminosa, chiunque in questo Paese potrà speronare una volante, distruggerla, accerchiare uomini in divisa, mandarli in ospedale o peggio, ucciderli. A questo gioco al massacro non ci stiamo», dichiara Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). «Questo è il 94° episodio di violenza che contiamo. Come Sap – prosegue Paoloni – abbiamo iniziato la conta a partire dal mese di giugno. 94 episodi e 183 agenti feriti. In 70 casi su 94, l’aggressore è un cittadino straniero che tenta di eludere un controllo o è sotto effetto di stupefacenti. È la conta dei nostri feriti che non interessa a nessuno ma interessa a noi e alle nostre famiglie. Anche un poliziotto ha il sacrosanto diritto di tornare a casa sano e salvo e a chi dice che questo è il nostro lavoro, rispondiamo che l’aver scelto un lavoro rischioso non legittima la violenza gratuita nei nostri confronti».

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