Milano, fecero morire di stenti la figlia di 9 mesi: genitori condannati in via definitiva a 15 anni

La coppia, approfittando dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus, ha tentato di sottrarsi all'ordine di carcerazione rifugiandosi da conoscenti. Per farli uscire allo scoperto gli agenti si sono finti postini

É finalmente giunta a conclusione una torbida e tragica vicenda che, nel febbraio del 2015, aveva inorridito l’opinione pubblica di tutta Italia. Mercoledì gli agenti della polizia di Stato del Commissariato Bonola hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'AppeIlo di Milano, nei confronti di una coppia di due genitori italiani per maltrattamenti in famiglia, per scontare la pena definitiva di anni 15 di reclusione. I due conviventi, un 46enne e una 42enne, 5 anni fa erano finiti sotto i riflettori della cronaca perché la loro figlia, di soli 9 mesi, era morta per denutrizione. La responsabilità fu da subito attribuita ai genitori che vennero indagati per maltrattamenti in famiglia. Una volta divenuta definitiva la sentenza di condanna, approfittando dell’emergenza sanitaria di questo periodo, entrambi hanno tentato di eludere l'esecuzione dell'ordine di carcerazione: la donna si era rifugiata in un appartamento di una conoscente, in via Tracia. L’uomo invece si era rifugiato all'interno di un appartamento in zona Lorenteggio evitando ogni forma di comunicazione e contatto con l'esterno. Gli agenti del Commissariato Bonola, che non avevano mai perso di vista i movimenti dei due, si sono presentati presso le rispettive nuove dimore e, qualificandosi come personale delle Poste Italiane incaricati di recapitare una raccomandata, sono riusciti ad entrare negli appartamenti procedendo quindi al fermo di entrambi. 
Redazione Web

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