Milano, incidente sul lavoro, muore operaio 57enne schiacciato da un'architrave

Al vaglio degli investigatori dell’Uoc Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro Milano città, ci sono diverse ipotesi: da un errore di manovra a un problema nel posizionamento del cestello; De Corato: «Inviamo la PL a controllare la sicurezza nei cantieri»

Milano, un operaio, italiano di 57 anni, è morto in ospedale a causa di un incidente sul lavoro accaduto poco dopo mezzogiorno in un cantiere edile delle residenze Libeskind di Citylife in via Spinola.  Non ci sono testimoni dell’incidente. Secondo la ricostruzione della Questura, l’uomo, mentre si trovava su un cestello elevatore, è rimasto incastrato tra lo stesso cestello e lo stipite di una porta. L’operaio soccorso da un’automedica e un’ambulanza è stato trasportato in codice rosso alla clinica Sant’Ambrogio, dove è stato dichiarato morto. L’operaio originario del Piemonte,  lavorava da anni per una ditta che sta eseguendo lavori all’interno del cantiere Citylife. Al vaglio degli investigatori dell’Uoc Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro Milano città, ci sono diverse ipotesi: da un errore di manovra a un problema nel posizionamento del cestello, manovrato dallo stesso operaio, che potrebbe aver schiacciato la vittima contro la trave di cemento. Riccardo De Corato Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia ha spiegato di aver scritto una lettera insieme al vicepresidente Letizia Moratti all’Associazione dei sindaci dei 1500 comuni lombardi chiedendo, che la Polizia locale venga coinvolta nei controlli di sicurezza sui cantieri: «Gli ispettori dell’Inail non ce la fanno, non sono sufficienti» ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia ai microfoni di Radiosound24.
«Esprimo il cordoglio dell’UGL alla famiglia dell’operaio di 57 anni che ha perso la vita a causa di un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Milano. Siamo di fronte ad una vera e propria strage quotidiana che non può essere tollerata. Il contrasto alle morti sul lavoro deve diventare la priorità dell’agenda politica del Governo al quale chiediamo di aprire un tavolo di confronto con i sindacati per adottare un piano nazionale volto a prevenire simili tragedie. Servono maggiori risorse per intensificare i controlli e, al contempo, rafforzare la cultura e la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. La manifestazione dell’UGL ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di porre l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul dramma inaccettabile delle cosiddette morti ‘bianche’», hanno dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL e Claudio Morgillo, Segretario Regionale UGL Lombardia.

«L'inail non ce la fa, mandiamo gli agenti della Polizia locale»