Milano: presentato il piano degli sgomberi dei piccoli insediamenti abusivi

Avviato a luglio, il piano ha già portato a 17 sgomberi e all’allontanamento di 350 persone in varie zone della città.

Da sx al centro: Carmela Rozza e Antonio Barbato

Da sx al centro: Carmela Rozza e Antonio Barbato

Assessore Rozza: «Lavoro strategico che agisce come deterrente»

La Polizia locale di Milano ha avviato a partire dall’inizio di luglio un programma di mappatura e sgombero dei piccoli insediamenti abusivi presenti sul territorio della città di Milano. Attualmente sono stati individuati e sgomberati 17 insediamenti abusivi, diffusi su tutto il territorio milanese, e allontanate complessivamente più di 350 persone con circa 50 roulotte, 20 camper e diverse decine di tende, oltre ad altri mezzi di fortuna. In alcune aree si è provveduto ad intervenire più volte, al fine di scoraggiare ulteriormente gli insediamenti. «Per la maggior parte sono cittadini italiani – spiega Antonio Barbato, comandante della polizia Locale - per i quali non è possibile pensare ad un allontanamento dal territorio italiano. Ma non rimaniamo insensibili alle esigenze dei cittadini, per questo vogliamo evitare che un’area possa trasformarsi in un grande campo con tutti i disagi che ciò comporterebbe per il quartiere». Oggetto dell’intervento della Locale sono le vie Cusago, Rubattino, San Paolino, dell’Assunta, Paolo Mariani, Strozzi, Malaga, Idro, Siderno, Cancano, Fabrizi, Bressanone (sottopasso del Ghisallo), Rombon, Cutuli e Schievano. Dove necessario è stato sollecitato l’intervento di Amsa per provvedere allo smaltimento dei rifiuti e alla pulizia dell’area. Questo monitoraggio e controllo delle aree soggette ad occupazione abusiva continuerà per tutta l’estate soprattutto in quelle zone impossibili da recintare che hanno già richiesto diversi interventi a distanza di pochi giorni uno dall’altro. «Oltre a garantire maggiore sicurezza – ha precisato l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza -, l’obietto è quello di svolgere un’azione preventiva per evitare una stabilizzazione e un ampliamento dei piccoli insediamenti presenti nell’area milanese, in particolare nelle periferie. Per quanto riguarda l’individuazione delle aree la Polizia locale si sta muovendo sia autonomamente, sia su segnalazione diretta dei cittadini e dei rappresentanti eletti nei Municipi».
Redazione Web