Pride 2021, Zan a Milano: «L'Italia deve decidere da che parte stare. Avete idea di che destra abbiamo nel paese?»; Sala: «Tempo scaduto»

In sei città italiane migliaia in piazza, anche il deputato del Pd Alessandro Zan primo firmatario del ddl che porta il suo nome, i simboli cristiani oggetti di attacchi dissacranti. Meloni: «Che bisogno c'è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi?»

Pride in sei città italiane

Pride in sei città italiane

Sabato 26 giugno 2021, ad Ancona, L'Aquila, Faenza, Martina Franca, Milano e Roma è arrivata la cosiddetta "onda pride". Nelle sei piazze il movimento Lgbti+ (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale) ha organizzato altrettanti Pride che quest'anno, ancora più che in passato, rivestono un significato politico: riaffermare che sul ddl Zan non si arretra e non verrà accettato alcun compromesso: «Lo vogliamo così come è».
«L'Italia deve decidere da che parte stare, il problema con Salvini non è personale, è politico». Lo ha detto il deputato del Pd Alessandro Zan a margine del Pride Milano. «Salvini - ha spiegato il primo firmatario del ddl che porta il suo nome - appoggia un leader come Orban, dice di aver letto la legge ungherese e di non averci trovato nulla di strano. Come possiamo noi sederci a un tavolo di trattativa con chi, come Salvini e Meloni, sostiene quei paesi che stanno facendo delle leggi discriminatorie?».
Il deputato del Pd Alessandro Zan, relatore del provvedimento contro i crimini d'odio capisce le perplessità del segretario del suo partito, Enrico Letta, a dialogare con il leader leghista Matteo Salvini riguardo il Disegno di legge. «Dicono che bisogna dialogare anche con la destra, ma avete idea di che destra abbiamo nel paese? - ha detto durante una manifestazione promossa dal Pd, La Cura, collegata al Milano Pride -. Orban ce lo abbiamo a casa nostra. Quando sento Salvini che manda i messaggi a Enrico Letta e lui mostra perplessità, lo capisco. Ma con che credibilità possiamo sederci a un tavolo con loro? Adesso c'è stata una forte mobilitazione e gli italiani sono favorevoli a questa legge anche nel centro destra» ha sottolineato. «Hanno presentato una leggina - ha proseguito Zan - che è un attacco alla legge Mancino. Se fosse approvata, noi faremmo un passo indietro».
In centinaia  in piazza Vittorio, a Roma, per il Pride 2021 per i diritti Lgbt+. Tra gli slogan scanditi da un gruppo di giovanissimi che con i colori dell'arcobaleno ha improvvisato un palchetto, “Vogliamo i nostri diritti”, “Ddl Zan”, “Libertà”, ma anche “Vaticano vaffanxxxx”. “Italia Stato laico, Vaticano Stato invasore”, recita un cartello. Al sit-in tra le varie sigle l'Arcigay, la Rete Rainbow e il Partito Gay con il candidato a sindaco di Roma Fabrizio Marrazzo.
Un Cristo Lgbt con corona di spine, stimmate colorate e lenzuolo arcobaleno dietro lo striscione con la scritta “Orgoglio e ostentazione” apre il corteo del Roma Pride, che si è mosso da piazza Vittorio.
«Ho visto che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da "Cristo Lgbt", con stimmate colorate e bandiera arcobaleno. Per quanto mi interroghi, non riesco a trovare una risposta a questa domanda: che bisogno c'è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi? E aggiungo: come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all'odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d'accordo con il ddl Zan? Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno. Io la penso così. Qualcun altro evidentemente no» scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
Milano si è colorata di arcobaleno, all'Arco della Pace, grazie a migliaia di bandiere, ghirlande, borse, lacci, mascherine e visi dipinti a mano per l'evento conclusivo della Pride Week, a cui hanno partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala e Alessandro Zan, primo firmatario della legge contro l'omotransfobia. Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha affermato: «Il messaggio che arriva da Milano è che il tempo è scaduto. Andiamo in Parlamento e andiamoci a contare». Mentre sul palco sfilavano cantanti di rap e trap, nella piazza sventolavano bandiere di Verdi, Pd, antifascisti, studenti e una miriade di associazioni che combattono per l'Europa dei diritti. Tra i più fotografati, una trans travestita da leopardo e un Gesù con tanto di croce su cui erano scritte a mano le parole d'ordine del mondo LGBT+ e non solo. Con una mitra rosa in testa, sfilano lasciando impronte (rosa anche queste) sui volti di Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon, Mario Adinolfi, Viktor Orbàn, Donald Trump e Papa Francesco.
La manifestazione di Milano

La manifestazione di Milano