Una sorta di “ricetta” con la quale promettevano di curare il “coronavirus”. Questo si erano inventati due amministratori di una società di Peschiera Borromeo, che opera da anni nel campo dei prodotti farmaceutici e degli integratori alimentari. I due in passato erano stati arresati per esercizio abusivo della professione medica. Sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza nel corso di una vasta operazione che ha portato al sequestro di170 mila i parafarmaci e integratori. A coordinare le indagini la Procura della Repubblica di Milano, guidata dalla Dott.ssa Tiziana Siciliano e dal Dott. Mauro Clerici. Le indagini hanno appurato come l'azienda pubblicizzasse sul proprio sito un vero e proprio “protocollo medico”, il quale prevedeva la somministrazione di integratori che, sommati ad altre terapie non meglio specificate, avrebbero garantito una cura efficace contro il “coronavirus”. Una vera e propria frode in commercio, una cura efficace contro il coronavirus non esiste ancora.  I Finanzieri hanno oscurato i siti web della società, nonché le pagine di un noto social network dove esortavano gli utenti a leggere con attenzione e condividere i vari consigli medico-terapeutici, dispensati da chi non aveva i titoli per farlo.Parte degli integratori e dei prodotti parafarmaceutici “cautelati” dai militari erano destinarti al mercato europeo, visto che la società coinvolta nell’indagine annoverava diversi clienti in Francia, Austria, Germania e Svizzera. Non solo cure mediche contro il coronavirus; gli inquirenti nel corso dell’operazione hanno anche scoperto come la coppia pubblicizzasse, con l’occasione, protocolli medici da seguire per contrastare anche forme gravi di patologie come il carcinoma e l-autismo, il tutto senza avere i titoli per esercitare la professione medica.