Pioltello ricorda le vittime del disastro ferroviario del 2018

Il terribile deragliamento, dovuto a un giunto malridotto, costò la vita a tre donne e causò il ferimento di molti altri passeggeri

Sindaci e autorità presenti alla commemorazione

Sindaci e autorità presenti alla commemorazione

Si è svolta presso il binario 1 della stazione FS di Pioltello-Limito, la cerimonia di commemorazione in ricordo delle vittime del disastro ferroviario avvenuto sei anni fa, il 25 gennaio 2018. La sindaca Ivonne Cosciotti ha deposto una corona di fiori sul luogo del deragliamento che costò la vita a tre donne, Pierangela Tadini, Alessandra Giuseppina Pirri e Ida Milanesi, e causò il ferimento di molti altri passeggeri. Presenti anche gli assessori della Giunta e i colleghi sindaci di alcuni Comuni della Martesana. Quella terribile mattina, da Cremona partì intorno alle 5.30 il treno regionale 10452 di Trenord in direzione Milano, che trasportava circa 350 persone e all’altezza di Seggiano, alle 6.57, deragliò e alcuni vagoni si capovolsero. «Oggi è il giorno del ricordo di ciò che accadde quella mattina di sei anni fa, su un treno di pendolari – ha dichiarato la sindaca Ivonne Cosciotti -. Tre donne decedute, tre lavoratrici e decine di feriti, in mezzo alla polvere, al sangue, alle urla e alla disperazione. Oggi è la giornata del dolore per queste persone, per i loro familiari a cui va un abbraccio di conforto virtuale perché hanno perso chi amavano, e per chi era su quel treno e che forse non ha più vissuto come prima, perché è un’esperienza che non si può dimenticare». Come poi emerso dalle indagini, l’incidente si verificò a causa di un giunto malridotto sulle rotaie. «Questa tragedia non doveva avvenireha aggiunto Cosciotti -, non è capitata per caso, è stata incuria. È stato un lavoro non fatto, che si è perso in mail o in elenchi mai aperti. Da sindaca chiedo con forza alla politica, quella alta, a chi deve controllare e anche a noi stessi, nel nostro lavoro e nelle nostre singole responsabilità quotidiane, di non sottovalutare mai ciò che dobbiamo fare per il bene comune».