San Giuliano Milanese: 8 anni e 4 mesi per il 27enne che ha investito e ucciso un ciclista

Rapina, furto e omicidio stradale: una comunità sotto shock piange la perdita di Renato Borsotti, vittima di una giornata di follia nel maggio 2023

Una storia di violenza e disprezzo delle regole ha segnato la comunità di San Giuliano Milanese. Un 27enne di Garbagnate Milanese è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato dal tribunale di Lodi, oltre a una multa di 2.500 euro. L’uomo, già ammesso al beneficio del lavoro esterno dal carcere, ha commesso una serie di reati culminati in un tragico omicidio stradale, nel maggio del 2023. La giornata dell’uomo era iniziata come tante altre, impegnato nelle pulizie di un cascinale dismesso accanto alla chiesa di Sesto Ulteriano, dove lavorava grazie al regime di semilibertà. Ma qualcosa è andato terribilmente storto: l’uomo ha avvicinato un anziano, minacciandolo con un «Fai il bravo, altrimenti ti sparo», per rubargli il cellulare. Poco dopo, ha sottratto il furgone della cooperativa per cui prestava servizio, un Iveco Daily, e si è messo alla guida, pur essendo privo di patente e completamente ubriaco. Con un tasso alcolico di 2,26 grammi per litro, ha imboccato la via Lario verso via Toscana. È qui che si è consumata la tragedia: l’uomo ha investito Renato Borsotti, ciclista 78enne di Sesto Ulteriano, trascinandolo per decine di metri prima di fuggire verso la cava Tecchione. Nonostante il tentativo di sottrarsi all’arresto lanciandosi nel laghetto della cava, gli agenti della polizia locale di San Giuliano Milanese sono riusciti a fermarlo. Il processo, che si è svolto con rito abbreviato, ha visto il giudice ridurre di un sesto la pena richiesta dal pubblico ministero, che inizialmente ammontava a 9 anni e 6 mesi. Il 27enne è stato ritenuto colpevole di rapina, omicidio stradale e furto. La sentenza è stata accolta con sollievo ma anche amarezza dalla comunità, che piange la perdita di Renato Borsotti, un uomo innocente vittima della follia altrui. Le motivazioni della sentenza, rese pubbliche pochi giorni fa, sottolineano il lavoro accurato degli agenti locali, che hanno ricostruito ogni dettaglio della drammatica giornata. Ma resta il dolore per una vita spezzata.