Scappa dai carabinieri e si schianta contro un palo: in manette pusher a San Giuliano

L’uomo ha tentato di fuggire a piedi attraverso il parco Nord ed ha aggredito i carabinieri prima di essere placcato. Era stato allontanato dall’Italia per 10 anni a causa di sospetti contatti con il terrorismo islamico

Scomparso nel nulla il complice che viaggiava con lui

In fuga dai carabinieri, si schianta contro un palo e poi prosegue la sua corsa a piedi, salvo poi essere bloccato definitivamente non senza difficoltà. Protagonista della concitata nottata di martedì 30 maggio a San Giuliano è stato N.Y., marocchino di 33 anni con alle spalle una condanna di 1 anno e 3 mesi di reclusione ancora da scontare, cui si è aggiunta l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo si trovava al volante di una Peugeot 307 nei pressi di piazza Italia con accanto un connazionale, quando una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di San Donato li ha notati ed ha imposto l’alt. Alla vista dell’auto dell’Arma, però, N.Y. ha affondato il piede sull’acceleratore, imboccando prima via Cervi e poi le vie Risorgimento e Carducci. Qui, però, il conducente ha perso il controllo del mezzo, che prima ha abbattuto un palo e poi si è schiantato contro un’altra vettura parcheggiata. A quel punto, per nulla decisi a farsi acciuffare, i due nordafricani hanno proseguito la loro fuga a piedi, infilandosi nel parco Nord. Mentre di uno dei due si sono purtroppo perse le tracce, dopo circa 1km e mezzo di corsa i carabinieri sono riusciti a bloccare il 33enne, che ha tentato di liberarsi in extremis sferrando calci ai militari, ma alla fine è stato ammanettato. Una volta avviati gli accertamenti sul suo conto, le forze dell’ordine hanno portato alla luce un allarmante elemento del suo passato. Quando nel 2015 N.Y. si trovava in detenzione presso il carcere di Bollate a seguito di una condanna per spaccio, erano state trovate in suo possesso alcune immagini inneggianti leader musulmani radicali. I suoi legami con il mondo estremista islamico non sarebbero stati accertati, tuttavia il 33enne aveva ottenuto la conversione della pena di 1 anno e 3 mesi nell’espulsione dal territorio nazionale per un decennio, motivo per cui non avrebbe potuto fare ritorno in Italia prima del 2025. Al momento dell’arresto a San Giuliano, l’uomo ha sostenuto di essere rientrato da appena tre mesi. Ad ogni modo, la violazione del divieto ha comportato per lui una nuova carcerazione e l’obbligo a finire di scontare la pena residua.
Redazione Web