Segrate, il Sindaco non si presenta alla cerimonia per la consegna della Targa all’esule istriano Piero Tarticchio organizzata dal Comitato 10 Febbraio

Dopo lo smacco di Giuseppe Sala, lo sgarbo di Paolo Micheli: «Ci sono rimasto male, mi sarebbe piaciuto avere il mio sindaco accanto, non ne faccio una questione personale, è una mancanza di rispetto per ciò che rappresento e per la mia gente»

La Targa consegnata all'esule istriano

La Targa consegnata all'esule istriano Da sinistra Emanuele Merlino Presidente del Comitato 10 Febbraio; Piero Tarticchio, esule istiano; Luca Sirtori Consigliere comunale di Fratelli d'Italia

A Piero Tarticchio,
per averci raccontato, e per continuare a farlo, che l’Italia della passione e dell’amore è anche le pietre del Carso, la terra rossa istriana e i riflessi dell’Adriatico orientale.
Per aver scritto e disegnato sulla carta e con la pietra una storia che non deve e non sarà più dimenticata.
Ma soprattutto per averci insegnato che nessun dolore, nessuna ingiustizia potrà mai cancellare la dignità e l’amor di patria di un figlio d’Istria.
Con infinita gratitudine,
Il Comitato 10 Febbraio e il Comune di Segrate

Segrate, 4 dicembre 2021

La consegna della targa

La consegna della targa Emanuele Merlino Presidente del Comitato 10 Febbraio e Piero Tarticchio, esule istiano

Un nuovo boccone amaro per l’uomo che “rappresenta la storia d’Italia”

Il 4 dicembre, alle ore 17.30, nella sala del Centro Civico Giuseppe Verdi, in via XXV Aprile numero 41 si è svolta la cerimonia per la consegna di un riconoscimento a Piero Tarticchio, dopo la negazione dell’Ambrogino d’Oro da parte del sindaco di Milano Giuseppe Sala. All’evento "riparatore" promosso dal Comitato 10 febbraio, il sodalizio civico nato a sostegno della Legge 30 marzo 2004, n. 92 che ha istituito il Giorno del ricordo, in collaborazione con il Comune di Segrate, il sindaco di Segrate Paolo Micheli non ha partecipato. «Certo che ci sono rimasto male, mi sarebbe piaciuto avere il mio sindaco accanto, anche perché lui sa che sono al di sopra delle parti. Non ho idea di cosa sia successo, probabilmente siamo nel campo delle ideologie. Non ne faccio una questione personale, è una mancanza di rispetto per ciò che rappresento e per la mia gente», ha dichiarato Piero Tarticchio.
«Siamo rimasti spiazzati, contavamo sulla presenza del primo cittadino. Ringrazio comunque il consigliere Luca Sirtori per aver partecipato a un evento che aveva il solo scopo di rendere omaggio a un uomo che rappresenta la storia d’Italia» ha affermato Emanuele Merlino Presidente del Comitato 10 Febbraio, giunto direttamente da Roma per l’occasione. «Per tanti anni siamo stati messi alla gogna perché abbiamo voltato le spalle al paradiso comunista, oggi i tempi sono cambiati, ma non sono cambiati gli atteggiamenti, soprattutto da parte di certi organismi legati alla vecchia ideologia: parliamo tanto di rigurgiti fascisti ma – conclude Piero Tarticchio – non diciamo che il comunismo in Italia non è mai morto. È sempre vivo e palpitante».
«Io non ho mai cercato riconoscimenti per me – ha aggiunto Piero Tarticchio tornando sulla questione dell'Ambrogiono D'Oro di Milano-, ma per la tragedia di noi esuli. Il riconosicmento non lo hanno negato a me, ma ai Martiri delle Foibe».
L’esclusione di Piero Tarticchio classe 1936, dall’elenco degli assegnatari delle benemerenze civiche milanesi, è stato un fulmine a ciel sereno, soprattutto dopo che lo scorso anno, è stata posato il monumento ai Martiri delle Foibe in Piazza della Repubblica, disegnato proprio da Tarticchio esule istriano, che ha avuto sette famigliari infoibati e che ancora adesso non sa dove sia il corpo di suo padre. Pietro Tarticchio, nato in Gallesano, in Istria vicino a Pola, è stato costretto a fuggire dalla sua terra d’origine, a seguito del terrore sparso dai partigiani comunisti del maresciallo jugoslavo Tito, che uccisero e gettarono nelle foibe ben sette suoi parenti, tra i quali il padre e il giovane sacerdote don Angelo Tarticchio. Giunto a Milano è diventato artista grafico, giornalista pubblicista, scrittore componendo diversi libri per preservare la memoria sul tema dell’esodo istriano e delle foibe. Tarticchio ha scritto numerosi libri prendendo in prestito personaggi di fantasia per descrivere la sofferenza di chi ha rinunciato a tutto pur di non rinnegare l’identità di cui andavano orgogliosi. Il Professore Tarticchio, italiano due volte per nascita e per scelta, ha portato tantissime testimonianze in tutta Italia, nei licei, nelle aule comunali. È stato anche Direttore dell’Arena di Pola, il giornale della comunità istriana che anche dopo l’esodo ha continuato a informare tutto il mondo di quello che stava succedendo in quelle terre. «Ai voti hanno prevalso i veti», ha commentato Tarticchio, per commentare il mancato riconoscimento del Comune di Milano, proposto da alcune forze di centrodestra.
Giulio Carnevale
Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia A rappresentare il Comune di Segrate, Luca Sirtori consigliere di opposizione