San Giuliano, “E lo depose in una mangiatoia" a cura di Cristiana Acquati, installazione sul Natale allo SpazioCultura dal 16 dicembre al 6 gennaio

«Ritorniamo a quel tempo, non fisicamente ma spiritualmente, guardando ai tanti poveri Cristi che non hanno neppure una casa per riscaldarsi e trascorrere la vita»

Atrezzi comuni della Civiltà contadina

Atrezzi comuni della Civiltà contadina

Lo spirito del Natale si può evocare con poco, cercando di far rivivere quell’atmosfera che all’anno zero della nostra era portò una famigliola da Nazaret in Galilea alla città di Davide, chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi registrare secondo l’editto di Augusto. Maria e Giuseppe, in attesa della nascita del figliolo, trovarono una stalla per passare la notte e dare alla luce il “Salvatore del mondo”, Gesù Cristo, l’Unto dal Signore. Così potente, eppure desolato, in una greppia, con un bue e un asinello per riscaldarsi e una stella cometa che indicava la strada, mentre pastori e i poveri della terra portavano i loro miseri doni ma apprezzati. Eccola l’idea venuta a Cristina Acquati: ritorniamo a quel tempo, non fisicamente ma spiritualmente, guardando ai tanti poveri Cristi che non hanno neppure una casa per riscaldarsi e trascorrere la vita. E il pensiero corre alla frontiera polacca con la Bielorussia, alle migliaia di emigranti che non trovano neppure quel minimo che serviva per far nascere il “bambinello”. E allora sembra dire l’installazione, realizzata con gli oggetti d’uso comune prestati dal Museo della Civiltà Contadina “Luisa Carminati”:  la mangiatoia in legno con il fieno profumato e le fasce per il nuovo nato; le striglie per spazzolare gli animali, la forca e la vecchia scopa di rami, le briglie e il secchio del latte; ad evocare Maria una povera sedia impagliata su cui riposare e uno scialle di lana, ma anche la rocca e un fuso per filare o una tinozza zincata dove poter lavare; il bastone di Giuseppe, il mantello per proteggersi dal freddo, ma anche qualche attrezzo, come una pialla, a ricordare il mestiere di falegname; a terra della paglia, una lanterna e un portacandele (la "bugia") sulla finestra, con le parole di Elisabetta Viganò, che gestisce il Museo, anche questo in cerca di una sede:  “Fermiamo la corsa, il vortice di luci e la frenesia per ritrovare la semplicità della Natività!”. Riportando in primo piano, aggiunge Cristiana Acquati, i sentimenti perduti o almeno poco praticati, “la calma, il silenzio, la povertà e la semplicità”. Il Comune di San Giuliano ha messo a disposizione lo spazio mostre presso la biblioteca comunale, consapevole che questo è il tempo della riflessione e della gioia di dover riconsiderare il nostro rapporto con le persone povere, i popoli bistrattati dalla storia e la natura che soffre la ipertensione economica di una umanità senza limiti. L'Associazione culturale Amici di Carlotta e il Museo della Civiltà contadina Luisa Carminati, di cui quest’anno ricorre il 35° dalla morte, si è assunta il compito di rendere ancora fruibile la collezione che comprende anche 150 quadri didattici della Luisa Carminati, ma senza una sede è molto complicato. Ulteriori informazioni si possono trovare nel video "La terra e la memoria" del regista Giorgio Magarò al link https://youtu.be/1SS6bVuGGTo. "e lo depose in una mangiatoia", San Giuliano Milanese Piazza della Vittoria 1 dal 16 dicembre al 6 gennaio dal lunedì al sabato dalle ore 14 alle 18, a cura di Cristiana Acquati.
Info: [email protected], tel. Ufficio Cultura del Comune di San Giuliano Milanese 02/98207362; Elisabetta Viganò del Museo della Civiltà Contadina, tel. 02/9840928. 
Paolo Rausa

LA TERRA E LA MEMORIA vita di Luisa Carminati