L’altra metà del cielo: un viaggio nell’universo femminile scritto da Vasco Rossi per il Teatro alla Scala di Milano in scena fino al 13 aprile.

Trasformare alcuni testi del Blasco in un balletto era un’idea che circolava nell’aria già da un po’ di anni dalle parti di via Filodrammatici. E un incontro tra il rocker di Zocca e la danza classica, in realtà, era avvenuto intorno al 2009. Quando come protagonista del video "Ad ogni costo" era stata scelta la prima ballerina dell’Opera Garnier di Parigi, Eleonora Abbagnato.

E un incontro tra il rocker di Zocca e la danza classica, in realtà, era avvenuto intorno al 2009. Quando come protagonista del video "Ad ogni costo" era stata scelta la prima ballerina dell’Opera Garnier di Parigi, Eleonora Abbagnato. 
Ma bisognava aspettare la primavera del 2012 per vedere il corpo di ballo della Scala plasmato dal lavoro della coreografa Martha Clarke. Danzatori pronti a dare corpo al soggetto ideato da Vasco in collaborazione con  il regista Stefano Salvati che ha rivestito il ruolo di assistente alla drammaturgia. Tredici le canzoni che il produttore Celso Valli ha dovuto orchestrare in forma classica per questo progetto confluito in un cd che in questi giorni sta riscuotendo un grande successo di vendite. In un’ora e dieci, in forma di teatro danza, in una successione di quadri, si sviluppano le storie di tre donne, ora fragili, ora forti, che attraversano diverse fasi della loro vita e della loro sessualità. L’adolescenza, la maturità, la crescita e l’abbandono. Denominatore comune di questi passaggi: l’incontro/scontro con l’amore. E il rapporto con gli uomini.
Come scenografia una stanza essenziale, scarna che grazie a pochi elementi di arredo e al gioco di luci, diventa ora una camera da letto, ora un locale, ora un luogo dove si svolge un casting, ora uno spazio dove incontrarsi e improvvisare una partita di calcetto.
La scena si apre con Albachiara, ragazza che sogna il Principe Azzurro e che resta delusa dal fatto di non averlo mai davvero incontrato. Un’Anima Fragile, un’Incredibile romantica che non sa far fronte alla disillusione e alla realtà. E di quella giovane sognatrice non resta, alla fine, che una donna ormai stanca e distrutta dal dolore. Che per troppo tempo ha dovuto ballare con i propri fantasmi, fino a impazzire.
Poi c’è Silvia che conosce e si fidanza con Fabio. Per poi lasciarlo e riprenderselo. Insieme portano avanti un progetto di vita. In coppia. E quella Silvia si evolve in Laura. Mette al mondo un figlio e si realizza come femmina e mamma. E per lei, il Natale, forse, ha ancora un senso e rappresenta la bellezza delle cose semplici. La neve che cade, gli amici attorno pronti a gioire e il nido domestico da accudire. Infine, c’è Susanna. Quella che ama farsi notare. Per lei, come costume gonnellona rossa e stivaloni. Quasi fosse una Carmen. Quasi che il rosso fosse il segno della sua forza, della sua passione e della sua voglia di distinguersi. È lei ad ammiccare davanti alle macchine fotografiche, a sorridere, a sentirsi libera. A passare da Gabri a Delusa. A divertirsi con Mario, l’eterno playboy. E una volta cresciuti si ritroveranno come Sally. A camminare sulle proprie gambe, ma un po’ più adulti e soli, per le strade della vita. Forse «a cercare un senso» a tutto quel viversi che solo «domani arriverà». A cercare di indagare su quell’eterno gioco tra uomo e donna, fatto di palpitazioni e desideri. Viscerali. Come il rock, come il teatro danza di Martha Clarke. Come gli applausi.

Alessandra Moscheri