Mundialito a Linate: tra calcio e vino, tra amicizia e competitività
Domenica 8 giugno a Peschiera Borromeo, si è svolto un torneo dove non importa chi vince ma quello che importa è stare insieme

Domenica 8 giugno, come ogni anno a Linate, questa volta sul campo del
ProPeschiera, si è tenuto il piacevole e gioioso torneo mundialito tra gli amici
del Balun e consanguinei denominato tra gli intimi come il torneo dell’Amicizia
e del Vino. Si presentano all’appello la bellezza di quattro squadre: Veterinari, Bergamo Alta e Amici del Balun.
Semifinali e finale e il format del torneo, non importa chi vince ma importa
stare insieme; infatti, sotto il caldo stagionale ci si muove un po’ a scatti,
un po’ a rilento ma si gioca . Le squadre hanno giocato una partita con alti e
bassi, …. bruni e calvi, magri e grassi e con questa fauna composita ci si organizza
e ci si prepara per mettere in campo questo evento tanto sportivo quanto
enogastronomico, dove i muscoli contano poco e i calici molto.
Le quattro gloriose formazioni si sono date battaglia fin dal riscaldamento,
che ha incluso stretching di dubbia efficacia e i rituali sfottò di inizio e
post-partita.
Sul campo si è visto di tutto: passaggi smarriti, tiri che
hanno preso direzioni filosofiche e scivoloni più teatrali di un Oscar. Il
risultato? Nessuno lo ricorda con precisione perché, sembra, che molti erano
più concentrati sulle libagioni e sulle bevande che sul risultato.
Ed è nel terzo tempo che il torneo si è trasformato in
leggenda. Il Terzo Tempo, quell’evento mistico in cui i calciatori diventano
filosofi, i rivali si abbracciano (spesso solo per non cadere) e le bottiglie
di vino scorrono più veloci dei contropiedi.
In tavola c’era di tutto, rigorosamente accompagnato da vino
servito ed il motto che si propagava da bicchiere a bicchiere era: “Non importa
il risultato della partita, ma importa che abbiamo vinto a tavola. Come
sempre.”
Il Torneo Quadrangolare, così come la rituale partita della
domenica mattina, non è solo una scusa per rincorrere un pallone (o fingere di
farlo), ma un inno alla convivialità, alla memoria condivisa, e al potere
salvifico del salame e del vino rosso. In un mondo sempre più competitivo, qui
vince chi ride di più, chi si sporca la maglia con il sugo e chi alla fine
della giornata riesce a tornare a casa possibilmente sulle proprie gambe.
Alla prossima edizione del 2026. Sempre se i legamenti e la capacità etilica terranno.
Moreno Mazzola