Peschiera Borromeo, San Carlo, celebrazioni del Santo patrono in sordina, Buonocore: «Deluso da questa Amministrazione»

Luciano Buonocore ex Presidente del Consiglio, nel 2010 fu l’artefice dell’iniziativa che diede alla città un unico Santo patrono nel 400° anniversario della canonizzazione del Santo “Castissimo”

Al centro Luciano Buonocore, ex Presidente del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo in una foto d'archivio

Al centro Luciano Buonocore, ex Presidente del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo in una foto d'archivio Nei riquadri da sinistra in alto Buonocore con Mario Delpini attuale arcivescovo di Milano, la banda musicale dei Carabinieri nell'esibizione al Teatro De Sica per le celebrazioni di San Carlo, il programma delle celebrazioni del primo anno. Al centro a sinistra il Cardinale Tettamanzi con Luciano Buonocore. In basso a sinistra l'ex sindaco Falletta con l'allora Monsignor Delpini, e a destra il Decreto del vaticano e la pagina del notiziario comunale del tempo.

Anno 2011 Caccia al tesoro con pranzo finale in Piazza Paolo VI

Anno 2011 Caccia al tesoro con pranzo finale in Piazza Paolo VI

Peschiera Borromeo, all’indomani del 4 novembre numerosi i messaggi ricevuti da 7giorni relativamente alla mancanza di eventi culturali e ludici legati alla celebrazione di San Carlo, sul solco di quanto aveva fatto la precedente amministrazione di centrodestra dal 2010. La Giunta Falletta con una iniziativa voluta da Luciano Buonocore, allora Presidente del Consiglio di Peschiera Borromeo, aveva coinvolto la Comunità pastorale cittadina, la Curia, il Vaticano, il Consiglio comunale e la popolazione tutta nell’istituzione di un Santo patrono cittadino.

«Dopo che la proposta era stata accettata da tutti i sacerdoti di Peschiera, nel giugno 2009 scrissi alle autorità ecclesiastiche e ebbi un incontro con il vescovo della curia - spiega Luciano Buonocore -. Inoltrammo la richiesta al Vaticano e fu accolta nell’anno che si celebravano i 400 anni di canonizzazione del Santo». Buonocore ci spiega che tra gli obiettivi della nascita del patrono di Peschiera vi era il rafforzamento dello spirito di  comunità, con un forte richiamo del territorio di appartenenza.

La prima volta che si celebrò il Santo Patrono cittadino fu il 4 novembre 2010. Per l’occasione oltre agli eventi religiosi organizzati dalla Comunità pastorale, fu varato un ricco calendario di appuntamenti culturali e ludici che continuò per gli anni successivi a coinvolgere la città. Nella settimana del Santo patrono, fra spettacoli, dibattiti, eventi, conferenze, la città ha vissuto momenti unici in cui la comunità ha riscoperto i valori dell'unità e dell'appartenenza.

“Humilitas” è il motto con il quale San Carlo Borromeo ha portato avanti la sua opera e il suo impegno apostolico nella seconda metà del Cinquecento. Arcivescovo cattolico e cardinale, San Carlo Borromeo si è contraddistinto per la sua azione riformista all’interno della Chiesa cattolica e per il suo essere vicino ai bisogni dei fedeli, sentimento che l’ha portato a vivere in povertà utilizzando le ricchezze famigliari in favore dei meno abbienti. Motto che è riportato anche nello stemma comunale a significare il grande legame che c'è fra la cittadina milanese e la famiglia dei Borromeo.

«Durante le celebrazioni del santo patrono, gli eventi culturali, ludici, mostre e dibattiti offrirono l'opportunità di creare legami più forti all'interno della comunità. Attraverso la partecipazione a a queste attività, sono nate nuove amicizie, si sono rafforzati i rapporti esistenti consividendo un senso di connessione e appartenenza – continua Buonocore -. Gli eventi culturali organizzati durante le celebrazioni del santo patrono cittadino hanno permesso alla comunità di scoprire, apprezzare e valorizzare la propria eredità culturale. Mostrare all'interno del proprio contesto cittadino straordinarie mostre d'arte, organizzare spettacoli di artisti locali e promuovere dibattiti su tematiche importanti per la città, ha rafforzato l'identità culturale della comunità. Questa condivisione dei valori e delle tradizioni rappresenta una vera e propria ricchezza, ch enon può essere perduta».

Gli eventi culturali rappresentano un importante volano per la crescita economica delle comunità. Le celebrazioni del santo patrono cittadino, avevano anche lo scopo di attrarre visitatori provenienti da altre città, regioni o addirittura paesi.

L’amministrazione Zambon nel 2014 non organizzò nulla per il 4 novembre, stop alla tradizionale caccia al tesoro che aveva regalato momenti di spensieratezza mettendo a fianco nonni e nipoti nella ricerca degli indizi. Si tenne solo la fiera di San Carlo domenica 9 a Linate. Nel 2015 addirittura fu cancellato ogni festeggiamento rispetto al passato, furono tenuti solo dei laboratori dedicati ai bambini. L’amministrazione Molinari dal 2016, con buona pace delle intenzioni iniziali di Buonocore, affossò progressivamente i festeggiamenti del Santo Patrono; ristabilì la chiusura delle scuole, il 7 dicembre, uniformandosi al calendario di Milano. Le manifestazioni culturali e ludiche nel week end di San Carlo anno dopo anno vennero meno, e anche il Basilisco d’Oro, che consegna gli attestati civici di benemerenza perse di credibilità.

Infine il colpo di grazia è arrivato quest’anno, le celebrazioni di San Carlo sono state relegate ad un unico evento organizzato in collaborazione con la Scuola Civica di Musica Prina svoltosi presso la chiesa di Mirazzano.

«Nel 2010 la minoranza di sinistra criticò molto la nostra scelta di dare un Patrono alla città di Peschiera Borromeo. Per loro non era una figura adatta. Al contrario la comunità accolse con grande interesse questa iniziativa, e partecipò numerosa agli eventi che mettevamo in programma. Sono molto deluso dalla scelta di questa Amministrazione che da destra sta facendo sue tutte le indicazioni della sinistra. Ma anche il Consiglio comunale deve farsi delle domande», commenta Luciano Buonocore.
«L’amministrazione comunale – prosegue l’ex Presidente del consiglio - aveva realizzato dei gonfaloni celebrativi da appendere ai pali della città in occasione di San Carlo. A quanto mi risulta non sono neanche stati esposti. Pensare che chi guida questa amministrazione è di Fratelli d’Italia, partito appartenente alla tradizione della destra sociale molto conservatore anche delle tradizioni cristiane, la dice lunga sul fatto di quanto nella politica ci sia la tendenza di dichiarare una cosa e farne un'altra. Avevamo ottime relazioni con il modo cattolico, in occasione delle celebrazioni di San Carlo i vertici ecclesiastici come il Cardinale Tettamanzi, il Monsignor Mario Delpini erano ospiti della casa comunale per rinsaldare le nostre tradizioni. Oggi è tutto svanito».
Giulio Carnevale



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