San Carlo Borromeo è il patrono della città

Da questa mancanza, nasce l'intervento di Luciano Buonocore, Presidente del Consiglio della giunta Falletta, che dopo un anno di attesa è riuscito a regalare alla città il suo protettore. «Peschiera non ha mai avuto un patrono e da qui nasce la mia iniziativa - racconta Buonocore - rifacendomi alla famiglia della città, al Castello e alla storia del nostro paese, ho pensato che la scelta migliore fosse indirizzarsi verso un membro della famiglia Borromeo». E così, la scelta di San Carlo Borromeo, arcivescovo e cardinale italiano della seconda metà del '500, canonizzato nel 1610 da papa Paolo V e noto come "Il Castissimo" per la sua tenacia nel rispetto delle norme religiose. L'iter per la nascita del patrono è stato lungo, ma ha visto la partecipazione attiva e positiva del pontificato. «Dopo che la proposta era stata accettata da tutti i sacerdoti di Peschiera, nel giugno 2009 ho scritto alle autorità ecclesiastiche e ho avuto un incontro con il vescovo della curia» spiega Buonocore. «In seguito, è stata mandata in Vaticano la richiesta ufficiale e qualche giorno fa è arrivata la risposta positiva». Una risposta tempestiva, forse incentivata dal fatto che quest'anno si celebrano i 400 anni di canonizzazione del Santo. Secondo Buonocore, tra gli obiettivi della nascita del patrono di Peschiera «vi è il rafforzamento della comunità, creando un richiamo del territorio come appartenenza e avendo un modello da seguire. Inoltre, la figura storica è tutt'ora ricordata dalla Chiesa anche per i suoi punti di coincidenza con l'operato di Papa Ratzinger: entrambi rigorosi e fermi nella dottrina». Oltre alla sua rinomata fermezza, alcune notizie curiose su San Carlo Borromeo: patrono della Lombardia e di Monterey in California, è considerato protettore dei frutteti di mele e viene invocato contro le ulcere e le malattie dello stomaco. Dalla cittadinanza un coro di giudizi positivi, a cominciare dall'entusiasmo che il primo cittadino ha contribuito all'evento, a cui fa eco la soddisfazione del mondo religioso. «Sono contento e sicuro che un patrono unico ci aiuterà a sentirci più uniti come comunità» sono le dichiarazioni a caldo di Don Claudio, parroco di San Bovio. Non resta che aspettare il 4 novembre, giorno della prima celebrazione di San Carlo, che verrà festeggiata con una lunga festa dal 3 al 7, occasione per promuovere una discussione sul patrono, attraverso l'intervento di noti intellettuali e «come anticipazione, posso rivelare la presenza del Coro Vaticano» conclude con fierezza Buonocore.

Elisa Murgese