Consumatori digitali: in Italia sono soprattutto giovani maschi

L’Italia è uno dei principali Paesi europei per coinvolgimenti nel consumo digitale degli under 35, tanto che solamente in Austria, Germania e Francia si riscontrano delle percentuali più significative

Secondo quanto affermano le più recenti statistiche di idealo circa i profili dei consumatori digitali italiani, e con particolare riferimento per le fasce d’età, non stupisce certamente osservare come il profilo “tipo” tricolore sia maschio, con un’età anagrafica compresa tra 35 e 44 anni: appartiene infatti a questa fetta di popolazione ben il 26,9% degli utenti complessivi, con una fascia che precede di circa 5 punti percentuali e mezzo quella immediatamente successiva, rappresentata dalla popolazione di età compresa tra i 45 e i 54 anni, che copre invece il 21,3%.
Ad ogni modo, tutte le fasce anagrafiche risultano essere in crescita, a conferma del buono sviluppo che si sta verificando in questo contesto. Ne è dimostrazione il fatto che, ad esempio, la  fascia tra i 25 e i 34 anni stia recuperando rapidamente terreno, arrivando a insidiare la seconda per importanza, con una quota ora pari al 20,5%. Di contro, le fasce più estreme del campione (sotto i 25 anni e sopra i 55 anni) sembrano essere meno coinvolte: probabilmente in questo caso pesa soprattutto il peso delle minori possibilità economiche o la minore attitudine all’uso dei mezzi digitali, rispettivamente nel primo (sotto i 25 anni) e nel secondo caso (sopra i 55 anni).
Peraltro, le statistiche di cui sopra mostrano evidenti margini di interesse e spunti di valutazione. Per esempio, si scopre che l’Italia è uno dei principali Paesi europei per coinvolgimenti nel consumo digitale degli under 35, tanto che solamente in Austria, Germania e Francia si riscontrano delle percentuali più significative (e comunque non superiori al 26%).
Di contro, se è vero che l’Italia sembra essere particolarmente competitiva per tasso di coinvolgimento digitale della popolazione under 35, è anche vero che si mostra evidentemente arretrata per quanto concerne la parità di genere. Nel nostro Paese, infatti, solamente il 38,7% dei consumatori digitali è donna, rispetto al  61,3% degli uomini. Si tenga comunque in considerazione (mal comune, mezzo gaudio) che in tutta Europa nessun Paese ha una percentuale di consumatori digitali che è più importante nel mondo femminile rispetto a quello maschile, e che solamente in Spagna questa percentuale è quasi paritaria, con una quota femminile che sale al 46,2%.
Per quanto attiene le finalità di fruizione dei consumatori digitali più giovani, è sempre importante l’acquisto di prodotti e servizi tecnologici, davanti a abbigliamento, elettronica, cultura e intrattenimento: si noti che, in tal senso, cresce la quota dedicata alla frequenza di portali e siti di scommesse e di gaming online, probabilmente favoriti anche dallo sviluppo di nuove piattaforme che rendono i giochi sempre più coinvolgenti e accattivanti da dispositivi mobili, come accaduto recentemente al successo del blackjack online su NetBet.
Per quanto concerne il futuro a breve termine, gli analisti si dicono convinti che tale trend possa proseguire anche nel corso dei prossimi anni, rafforzando – in tale contesto – la fruizione dei contenuti digitali da dispositivi mobili, sui quali ruoterà probabilmente la maggioranza del business del commercio elettronico in misura sempre più evidente.


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